Informativa sul trattamento dei dati personali per finalità di polizia
Articolo 10 del Decreto Legislativo 51/2018 in attuazione della direttiva (UE) 2016/680
Identità e dati di contatto del titolare del trattamento
Comando Generale della Guardia di finanza, Viale XXI Aprile, 51, Roma.
Telefono: 0644221
Numero verde: 800.66.96.66 (dal lunedì al venerdì 09:00/14:00)
P.E.C.: comando.generale@pec.gdf.it
Dati di contatto del responsabile della protezione dei dati (rpd)
RPD:
E-mail: rpd@gdf.it
P.E.C.: rpd@pec.gdf.it
Finalità del trattamento cui sono destinati i dati personali
Finalità di prevenzione, indagine, accertamento e perseguimento di reati, di esecuzione di sanzioni penali, di tutela della sicurezza e dell’ordine pubblico e di contrasto a ogni altra violazione di natura economico-finanziaria.
Finalità connesse ai compiti istituzionali ai sensi del D.Lgs. 68/2001 e delle altre disposizioni di legge e regolamento che stabiliscono i compiti della Guardia di finanza, ivi incluse quelle, richiamate nel D.M. 24 maggio 2017, di:
- prevenzione patrimoniale
- contrasto ed aggressione, anche di tipo patrimoniale, alla criminalità organizzata
- prevenzione e repressione dei reati
- intervento in emergenze di pubblico soccorso
- prevenzione del riciclaggio dei proventi di attività criminose e del finanziamento del terrorismo
- pubblica utilità
- contrasto all’evasione, all’elusione e alle frodi fiscali
- contrasto e lotta alla contraffazione
- prevenzione, ricerca e repressione dei reati di indebita percezione, malversazione e frode che abbiano ad oggetto risorse erogate dall’Unione Europea per il sostegno delle politiche di sviluppo e coesione dei territori, nonché alle ipotesi di corruzione e altri reati contro la Pubblica Amministrazione.
Diritto di proporre reclamo al garante e relativi dati di contatto
Garante per la protezione dei dati personali.
Piazza Venezia, 11, Roma.
Telefono: 06696771
E-mail: garante@gpdp.it
L’interessato ha diritto di proporre reclamo dinanzi al Garante (o in alternativa di proporre ricorso giurisdizionale) ai sensi degli articoli:
- 142 e 143 del decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196
- 37, 39 e 12 e 13 del decreto legislativo 18 maggio 2018, n. 51, fermo restando quanto stabilito dagli articoli 11 e 14 del decreto medesimo, che consentono di ritardare, limitare o escludere i diritti dell’interessato quando sussista un segreto d’ufficio o un segreto d’indagine, rispetto al quale operano gli appositi istituti previsti dal Codice di procedura penale (artt. 116 e 335).
Diritto di richiedere l’accesso ai dati, la rettifica o la cancellazione dei dati personali e la limitazione del trattamento
Fatte salve le limitazioni sopra descritte, all’interessato è riconosciuto il diritto accedere ai propri dati personali.
In particolare, deve ricevere conferma, dal titolare del trattamento, dell’esistenza di un trattamento in corso di dati personali che lo riguardano e, in tal caso, deve avere accesso ai dati e alle seguenti informazioni:
- le finalità e il titolo giuridico del trattamento
- le categorie di dati personali trattati
- i destinatari o le categorie di destinatari ai quali i dati personali sono stati comunicati
- il periodo di conservazione dei dati personali o, se non è possibile, i criteri per determinare tale periodo
- il diritto di chiedere al titolare del trattamento la rettifica o la cancellazione dei dati personali o la limitazione del trattamento dei dati personali che lo riguardano
- il diritto di proporre reclamo al Garante, con i relativi dati di contatto
- la comunicazione dei dati personali oggetto del trattamento e di tutte le informazioni disponibili sulla loro origine.
L’interessato ha il diritto di ottenere dal titolare del trattamento, senza ingiustificato ritardo, la rettifica dei dati personali inesatti che lo riguardano. Tenuto conto delle finalità del trattamento, l’interessato ha il diritto di ottenere l’integrazione dei dati personali incompleti, anche fornendo una dichiarazione integrativa.
Quando l’esattezza dei dati, contestata dall’interessato, non può essere accertata o se i dati devono essere conservati a fini probatori, il titolare ne limita il trattamento.
Fatte salve le richiamate limitazioni a tutela dei casi di segreto, qualora venga opposto un rifiuto alla rettifica, alla cancellazione o alla limitazione del trattamento, il titolare può renderne noti i motivi all’interessato, rendendolo edotto del diritto di proporre reclamo dinanzi al Garante o di proporre ricorso giurisdizionale.
Le possibili limitazioni ai diritti dell’interessato sono descritte all’interno delle seguenti disposizioni di legge e di regolamento:
- articoli 9-14 del decreto legislativo 18 maggio 2018, n. 51
- articoli 26-28 del decreto del Presidente della Repubblica 15 gennaio 2018, n. 15.