I primi colpi di fucile della “Grande Guerra”furono esplosi alle 22,40 del 23 maggio 1915 dai finanzieri Pietro Dell’Acqua e Costantino Carta, sentinelle al ponte di Brazzano, sullo Judrio. Fu, questo, il battesimo del fuoco delle Fiamme Gialle, che di lì a poco avrebbero preso parte al conflitto.

La Guardia di Finanza partecipò alle operazioni con diciotto battaglioni ed altri reparti minori mobilitati, impiegati come unità di fanteria sul fronte trentino, in Carnia, sull’Isonzo e sul Carso.

Distaccamenti speciali di sciatori si distinsero sull’Ortles e sulla Marmolada, mentre unità navali operarono sul Lago di Garda ed i reparti litoranei concorsero alla difesa costiera.

Tre battaglioni parteciparono alla resistenza sul Piave e poi alla vittoriosa ”Battaglia del Solstizio”, del giugno 1918, meritando alla Bandiera del Corpo la prima ricompensa al Valor Militare. Altri tre operarono con il corpo di spedizione in Albania.

Dopo la fine delle ostilità, la Guardia di Finanza, oltre a provvedere alla vigilanza lungo la linea di armistizio ed all’organizzazione del servizio d’istituto nelle nuove province annesse, inviò reparti in Dalmazia, in Albania ed in Anatolia.

Due compagnie furono autorizzate a permanere a Fiume occupata dai volontari di D’Annunzio, uniche unità regolari incaricate della protezione della popolazione civile e del controllo dell’area portuale. Su un totale di circa 12.000 mobilitati (la metà dell’organico del Corpo) si contarono 2.392 caduti, 500 mutilati ed invalidi e 2600 feriti.

6 - La I Guerra Mondiale


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