Con la conquista napoleonica fu estesa alla Penisola l’organizzazione francese dei “Preposées des Douanes”, Corpo con fisionomia militare e di polizia doganale, i cui battaglioni, inquadrati nella “Grande Armée”, parteciparono a tutte le campagne imperiali, dalla Spagna alla Russia, condotte dal Regno d'Italia.

Sul modello dei “Preposées” furono così istituite la “Guardia di Finanza” del Regno Italico e la “Guardia dei Dazi Indiretti” del Regno murattiano di Napoli.

I finanzieri napoleonici ebbero modo di distinguersi soprattutto nella difesa delle coste contro le frequenti incursioni delle navi britanniche, e nella repressione del contrabbando che traeva origine dall’embargo decretato da Napoleone per le merci di provenienza inglese.

A seguito del Congresso di Vienna, i governi della Restaurazione conservarono l’organizzazione dei Preposti nel Regno di Sardegna ed in quello delle Due Sicilie quella della Guardia dei Dazi Indiretti, mentre nel Lombardo-Veneto, in Toscana e nei ducati di Parma e di Modena fu introdotto il modello austriaco, più spiccatamente militare.

Nello Stato Pontificio fu ripristinata la “Truppa di Finanza”, istituita nel 1786 dal Cardinale Ruffo, la quale, oltre a reparti di cavalleria destinati alla scorta delle vetture postali, disponeva di una marina impiegata per il servizio di polizia costiera e per l’esercizio della navigazione sul Tevere.

2 - I Finanzieri di Napoleone I


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