Finanziere scelto Claudio Sacchelli

Il Finanziere Claudio Sacchelli nacque a Serravezza (Lucca) il 31 dicembre 1913, figlio di Garibaldo e di Assunta Bonini. Dopo aver conseguito il Diploma di 5^ Elementare, esercitò per alcuni anni il mestiere di agricoltore ed in seguito quello di fabbro ferraio.

Il 25 ottobre 1933, non ancora ventenne, il Sacchelli si arruolò nella Regia Guardia di Finanza e fu inviato a Roma, presso il I Battaglione della Legione Allievi, per la frequenza del corso allievi finanzieri, al termine del quale fu destinato alla Legione di Milano,frontiera con la Svizzera, inizialmente assegnato alla Brigata di Bormio, dipendente dalla Compagnia di Madonna di Tirano (SO) ed in seguito (dal 1° novembre 1935), alla Brigata di Buggiolo, dipendente dalla Compagnia di Porlezza (CO). Qui si distinse in varie operazioni di servizio per la repressione del contrabbando, meritando anche un Encomio Semplice conferitogli dal Comandante della Legione di Milano.

Il 1° gennaio del 1938 fu destinato alla Brigata volante di Fiorenzuola d'Arda, in provincia di Piacenza, ove conobbe la sua futura moglie, la signorina Mafalda Testa, che avrebbe sposato il 5 settembre del 1943. Il destino, però, dal 1° ottobre del 1942 riportò il nostro finanziere nuovamente alla Compagnia di Madonna di Tirano, assegnato alla Brigata di frontiera di Villa di Tirano, con alle dipendenze il Distaccamento di frontiera di Lughina.

La vicenda di Claudio Sacchelli, promosso al grado di Finanziere scelto il 1° giugno 1943, si inserisce nel contesto storico della seconda guerra mondiale e dell'armistizio con gli anglo-americani: egli partecipò addirittura ad una tra le pagine più belle dell'altruismo che le "Fiamme Gialle" scrissero in quelle delicate circostanze. Il 12 settembre 1943 (prima dell'arrivo delle truppe germaniche), infatti, il Cap. Leonardo Marinelli, Comandante della Compagnia, esortato da due preti locali, don Giuseppe Carozzi e don Cirillo Vitalini, consentì la fuga dal Campo di Internamento italiano all'Aprica (SO) di circa 200 ebrei di origine jugoslava (ove si trovavano sin dal 1941, dopo l'occupazione militare italiana dei Balcani), aiutati dal brigadiere dei Carabinieri Bruno Pilat, preposto alla loro sorveglianza e recentemente insignito, per tale azione, della Medaglia d'Argento al Merito Civile.

Dall'Aprica, gli ebrei scesero verso Tirano e, con la scorta dei finanzieri, tra i quali vi era anche il Sacchelli, varcarono la frontiera con la Svizzera attraverso la cosiddetta "via dei contrabbandieri".

Anche i successivi Comandanti di Compagnia, tra cui il Ten. Salvatore Macaluso dal 4 ottobre 1943, impartirono a tutti i finanzieri dipendenti il preciso ordine di agevolare l'espatrio dei militari, e dei civili, che cercassero asilo all'estero.

Il pericolo, però, si acuiva sempre più poiché i tedeschi e i fascisti avevano stretto la sorveglianza lungo i tratti di confine più esposti fino a chiuderne una fascia di 3 Km, nel maggio 1944, creando le premesse per il cosiddetto "ridotto della Valtellina".

A quel punto, il Ten. Macaluso e il suo successore al comando della Compagnia di Madonna di Tirano, Cap. Tobia Ciapessoni, ampliarono l'arruolamento straordinario di allievi finanzieri ausiliari, i quali, a partire dall'agosto 1944, furono istruiti presso la Caserma R. G. di Finanza di Tirano. Si trattò, in realtà, di un pretesto per salvare i giovani del postodai bandi di leva della R.S.I., simile a quello sperimentato a Roma durante l'occupazione tedesca.

L'8 settembre 1943, fatidico giorno della proclamazione ufficiale dell'armistizio con gli anglo-americani, il Finanziere scelto Claudio Sacchelli si trovava a Fiorenzuola d'Arda, paese d'origine di Mafalda Testa, la ragazza con cui si era unito in matrimonio da appena tre giorni.

Di solida formazione militare e di sani principi morali, il giovane finanziere, anziché sbandarsi o riparare in Svizzera, come fecero molti altri militari, fece immediatamente rientro a Villa di Tirano. Di lì a qualche giorno, Claudio Sacchelli, conoscendo benissimo il territorio, collaborando con le formazioni partigiane locali, per le quali svolgeva anche l'incarico di corriere, favorì l'espatrio in territorio elvetico di perseguitati per motivi politici o razziali. In una circostanza, ospitò addirittura a casa propria due anziani ebrei, facendoli passare per parenti della moglie

Dopo alcuni mesi di attività, l'operato del Sacchelli venne notato dal Comando Doganale Germanico di Tirano, che il 7 aprile 1944 dispose il suo arresto. Il Cap. Ciapessoni cercò invano di ottenerne il rilascio ed analogo intervento fu tentato da parte del Comandante della Legione di Milano, Col. Alfredo Malgeri, purtroppo senza successo.

Tradotto inizialmente al carcere di San Donnino (CO), Sacchelli transitò prima per il Campo di Concentramento di Fossoli, poi per il lager di Bolzano, venendo, infine, destinato al lager di Mauthausen, in Austria, sottocampo Gusen, ove il 1° maggio 1945 sarebbe morto per deperimento organico e sevizie e al sua salma cremata.

Alla memoria dell'eroico finanziere è stata concessa, con D.P.R. in data 17 aprile 2012, la Medaglia d'Oro al Merito Civile con la seguente motivazione: «Di stanza nel territorio di frontiera del Tiranese, nel corso dell'ultimo conflitto mondiale, durante l'occupazione tedesca, si prodigò in favore dei profughi ebrei, aiutandoli ad espatriare clandestinamente nella vicina Svizzera. Arrestato dalle autorità tedesche fu infine trasferito nel campo di sterminio di Mauthausen, dove morì di stenti e di sevizie. Mirabile esempio di umana solidarietà e di altissima dignità morale, spinte fino all'estremo sacrificio».

1943 - Villa di Tirano (SO)

Nel corso di una solenne cerimonia tenutasi il 24 aprile 2012, al Quirinale, il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha consegnato al Comandante Generale la Medaglia d'oro conferita all'eroe.


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