Finanziere Cossu Martino

Martino Cossu nacque a Luogosanto, un paesino della Gallura, oggi facente parte della provincia di Olbia-Tempio, il 1° gennaio 1946, figlio di Salvatore e di Giovanna Debitta.

Si arruolò nel Corpo della Guardia di Finanza il 27 gennaio 1965, destinato a frequentare il corso allievi presso il I Battaglione di Roma. Terminato il periodo di formazione, il Cossu fu ammesso nel Gruppo sportivo "Judo" delle Fiamme Gialle, ove rimase sino al 16 febbraio del 1966, data in cui fu trasferito al Comando Compagnia della Guardia di Finanza del Brennero (BZ), nella circostanza impegnata nella tutela dell'ordine pubblico, seriamente minacciato dagli attentati terroristici compiuti contro l'Italia in quel contesto storico.

Nei mesi successivi, il finanziere Cossu sarebbe stato incaricato di delicati servizi a tutela della sicurezza pubblica, partecipando alle operazioni di pattugliamento della linea di confine, oltre che alla bonifica ed alla messa in sicurezza dei cosiddetti obiettivi sensibili (stazioni ferroviarie, tralicci dell'alta tensione, dighe, centrali elettriche, edifici pubblici).

Ai primi di settembre del 1966, Martino Cossu fu trasferito temporaneamente, per la durata presunta di circa dieci giorni, al Distaccamento di Malga Sasso (Brennero), a 1.800 metri di quota, con il compito di sorvegliare e garantire il funzionamento del traffico frontaliero con la vicina Austria.

L'eccidio di Malga Sasso

Il 9 settembre del 1966, alle ore 11.15, Martino Cossu, mentre si trovava nel locale adibito a cucina del Distaccamento di Malga Sasso, veniva investito dell'esplosione di una bomba ad alto potenziale collocata fraudolentemente nei locali della casermetta, decedendo sul colpo.

Con il finanziere morirono anche il tenente Franco Petrucci (deceduto il successivo 23 settembre), il quale vi si trovava in giro d'ispezione, ed il vicebrigadiere Eriberto Volgger, comandante del piccolo reparto, mentre rimasero feriti più o meno gravemente altri militari in forza al Distaccamento. L'attentato risultò essere opera dell'organizzazione separatista sudtirolese Befreiungsausschuss Südtirol (BAS), in italiano, Comitato di liberazione del Sud Tirolo.

Scopo del movimento era, infatti, la secessione dell'Alto Adige dall'Italia e la riunificazione al Tirolo e all'Austria. Per tale atto furono imputati quattro terroristi sudtirolesi, Georg Klotz, Richard Kofler, Alois Larch e Alois Rainer, assolti in primo grado per insufficienza di prove dall'accusa di aver provocato la strage, ma condannati, ad eccezione di Georg Klotz, nel processo d'appello, sette anni dopo. Martino Cossu fu riconosciuto "Vittima del terrorismo" con D.P.R. in data 29 marzo 2010 e, con decreto rilasciato dal Capo della Polizia, gli è stato concesso lo status di "Vittima del Dovere". La sua perdita valse alla Guardia di Finanza il conferimento del "Vittoriano d'Oro", un alto riconoscimento concesso il 4 novembre del 1966 da parte del "Gruppo Medaglie d'Oro" di Roma, in ricordo dei caduti subiti dal Corpo, in quello stesso anno, nella durissima lotta al terrorismo.

La sua salma riposa nel cimitero di Tempio Pausania (OT).

Il Presidente della Repubblica Italiana Giorgio Napolitano, con proprio decreto in data 5 marzo 2013, ha conferito la Medaglia d'Oro al Merito Civile "alla memoria" del finanziere Martino Cossu, con la seguente motivazione:

«Impegnato nel controllo del territorio al fine di contrastare l'evasione fiscale, non si sottraeva all'attività di repressione degli atti di terrorismo compiuti contro l'Italia negli anni 1950/1970. In una di queste circostanze veniva barbaramente trucidato in una vile e proditoria azione terroristica, sacrificando la vita ai più nobili ideali di legalità ed amor patrio.

Esempio di elette virtù civiche e di altissimo senso del dovere, di cui è bene che non si spenga la memoria e venga tramandato ai posteri il ricordo. 1950/1970 Bolzano».

Ricerche storiche e biografia realizzate dal Maggiore Gerardo Severino

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