Giovedì 29 settembre, presso la Caserma “Mazzini”, sede della Scuola Nautica di Gaeta (LT), nell’ambito degli eventi organizzati per il bicentenario dell’Istituzione del Servizio Navale del Corpo e del 90° anniversario della fondazione del citato reparto di formazione, si è svolta, alla presenza del Comandante Generale, Gen. C.A. Giorgio Toschi, dell’Ispettore per gli Istituiti di Istruzione, Gen. C.A. Luciano Carta, del Comandante della Legione Allievi Gen. B. Vito Straziota, del Presidente e del Direttore del Museo Storico del Corpo, Gen. C.A. Luciano Luciani e Magg. Gerardo Severino, nonché del Comandante della Scuola, Col. Costanzo Ciaprini e delle numerose autorità civili, militari e religiose intervenute, la cerimonia di inaugurazione del “Museo Storico del Servizio Navale e della Scuola Nautica”.

Museo della Scuola Nautica di Gaeta (LT)

Nell’occasione, è stata scoperta un’epigrafe marmorea raffigurante l’edificio storico di Pola (Repubblica di Croazia), prima sede dell’Istituto di formazione e le caserme attualmente in uso alla Scuola Nautica. Madrina della cerimonia è stata la sig.ra Orietta Toschi, consorte del Comandante Generale. Sorto attorno ad un primo nucleo di cimeli storici, provenienti per lo più da generose donazioni di collezionisti privati, ovvero da conferimenti da parte di ex appartenenti alla Scuola Nautica ed allo stesso Servizio Navale delle Fiamme Gialle, il Museo si è poi arricchito con importanti cimeli (uniformi, buffetterie, armi, documenti, quadri, ecc.) provenienti dal citato Museo nazionale dei Finanzieri. A questa prima esposizione lavorò per anni, e con grandissimo amore, il compianto Maresciallo Aiutante “mare” Patrizio Avolio, un abile istruttore e uomo di mare, oltre che esperto modellista e restauratore, che ricordiamo tutti con grande affetto e riconoscenza, il quale fu assecondato in tale ottica sia dai vari Comandanti della Legione Allievi e della Scuola Nautica che dalla stessa dirigenza del Museo Storico del Corpo. Attraverso un percorso espositivo che segue un iter prevalentemente cronologico, e caratterizzato da ampi saloni collegati fra loro, le gallerie museali documentano “in primis” le origini e l’evoluzione storica del Servizio Navale delle Fiamme Gialle, sorto in Piemonte in virtù di un Regio Decreto del 4 giugno 1816, con il quale veniva esteso in gran parte degli Stati Sardi (ove ebbe origine l’odierna Guardia di Finanza, nel 1774) il Regolamento doganale del risorto Regno Sabaudo. Oltre a ricordare l’epopea dei “Preposti Marittimi” delle Regie Gabelle sarde, il Museo offre, quindi, spunti di conoscenza anche riguardo alle vicende storiche appartenute ad altre “Marinerie Doganali” preunitarie, fra le quali certamente merita particolare menzione quella dello Stato Pontificio, che risaliva addirittura al 1786 e che operò sino al 20 settembre del fatidico 1870: lo stesso contesto storico nel quale lo statista Giuseppe Mazzini si trovava “relegato” fra le mura della storica Caserma che oggi orgogliosamente ne porta il nome.

L’esposizione prosegue, quindi, con il racconto dell’evoluzione del servizio operativo svolto dai Finanzieri di “mare” anche dopo l’unificazione nazionale del 1861, per poi affrontare il tema della istruzione marinaresca e professionale cui verranno destinati, a partire dal 1894 presso il Deposito Allievi di Messina, le giovani “reclute”. Fra guerra e pace, le Fiamme Gialle del mare hanno operato sempre al servizio del Paese, diuturnamente presenti lungo le coste del “mare territoriale” e delle c.d. “acque interne”, sia per difendere l’Erario nazionale, i confini della Patria ma anche per tutelare la sicurezza dei cittadini, offrendo spesso generosamente anche la propria vita pur di salvare quella altrui, come ha giustamente ricordato il Generale Toschi nel suo discorso ufficiale. Anche grazie all’esibizione delle uniformi dell’epoca, degli oggetti di vita comune, delle immagini del tempo e dell’iconografia di pittori che si sono dedicati alla storia del Corpo, il Museo ricorda poi la nascita e l’evoluzione della richiamata Scuola Nautica, sorta a Pola (in Istria) nel settembre del 1926, per iniziativa di un grande “uomo di mare”, Vittorio Giovanni Rossi, allora Capitano delle Fiamme Gialle e celebre scrittore di romanzi e racconti dedicati al mare e all’avventura. Già Comandante della gloriosa Flottiglia Costiera di Trieste, il Rossi concretizzò l’idea di un addestramento molto più efficace delle Fiamme Gialle alla vita in mare, necessità particolarmente sentita dall’ Istituzione dopo la fine della “Grande Guerra”.

La Scuola Nautica, che a partire dal gennaio 1927 inizierà i suoi corsi di formazione anche per i futuri Sottufficiali del Contingente di Mare, ebbe tutte le caratteristiche (umane, tecniche, logistiche e ambientali) richieste allora per il raggiungimento di tale obbiettivo. Rimarrà a Pola sino all’epilogo della 2^ guerra mondiale, per poi “rivedere la luce” nella bellissima città di Gaeta, nel corso del 1948. Il “Museo del Servizio Navale e della Scuola Nautica della Guardia di Finanza”, allestito dal Direttore e dal personale del Museo Storico e da quello della stessa Scuola Nautica, non si presenta perciò solo come una mera mostra di oggetti e curiosità militari di vario genere, ma è da considerarsi un vero e proprio “scrigno d’arte marinaresca”, offrendo, infatti, ai visitatori una panoramica dei vari manufatti, equipaggiamenti ed attrezzature ideate nel tempo per la vita in mare, sia dal punto di vista strettamente marinaresco che di quello professionale. Il Museo, che verrà diretto in loco dal Lgt. William Peppo, riserva, infine, alcuni spazi alle varie vicende storiche vissute dalla Scuola nell’attuale sede, ricordando sia l’affettuoso legame che unisce il Corpo alla nobile città di Gaeta e alla Caserma “Mazzini”, sia il compito assolto nella formazione di intere generazioni di “Fiamme Gialle del mare”, ivi compreso lo strabiliante ruolo da essa ricoperto a favore degli sport nautici, essendo stata – come lo è tuttora – fucina di campioni mondiali. Il Servizio Navale rappresenta – ancora oggi – il “fiore all’occhiello” dell’organizzazione operativa delle Fiamme Gialle. A tale Servizio, sia il Paese che la Comunità internazionale devono molto, così come molta riconoscenza debbono alla Guardia di Finanza ed alla sua amata Scuola Nautica, linfa vitale per i futuri equipaggi che continueranno a solcare in armi i nostri mari. A tali Istituzioni auguriamo perciò lunga vita e sempre maggiori fortune.

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