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Scoperti 26 rivenditori seriali che, attraverso metodologie fraudolente, avrebbero acquistato 15 mila biglietti di 278 concerti e li avrebbero rivenduti a prezzi moltiplicati anche per 10, con un profitto illegale di oltre 2 milioni e mezzo di euro. L’operazione ha coinvolto tutti i principali concerti del 2022 e del 2023 in Italia, bloccando per la prima volta il bagarinaggio online prima degli spettacoli.
L’indagine rientra nelle azioni di contrasto al cd. secondary ticketing illegale svolte dall’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, nell’ambito delle competenze affidate dalla legge n. 232/2016 e s.m., con la collaborazione della Guardia di Finanza.
Nel settembre scorso, a seguito della notizia di fenomeni di bagarinaggio online per i concerti italiani dei Coldplay in programma nel 2023 ? andati subito sold out e i cui biglietti erano rivenduti su canali non ufficiali a prezzi maggiorati anche di 10 volte - l’Autorità ha avviato un’attività di vigilanza con il supporto della Guardia di Finanza, anche per conoscere il modo in cui vengono effettivamente venduti i biglietti dei concerti in Italia.
Il focus delle indagini, promosse dall’Autorità e condotte con efficacia ed efficienza dal Nucleo Speciale Beni e Servizi di Roma - unità alle dipendenze del Comando Unità Speciali e del Comando dei Reparti Speciali della Guardia di Finanza - si è concentrato sugli aspetti organizzativi e sulle modalità di commercializzazione dei biglietti per i concerti del tour italiano dei Coldplay e di quelli di Blanco.
L’esame dei processi di distribuzione dei biglietti per i due eventi ha evidenziato la presenza di 26 soggetti che hanno agito, utilizzando impropriamente molteplici “account” per generare flussi anomali di biglietti, eludendo le misure tecniche e di sicurezza disposte dall’Agenzia delle entrate per l’emissione dei titoli elettronici di accesso agli eventi di spettacolo.
Attraverso l’incrocio dei dati forniti dagli operatori del mercato primario, è stato accertato che questi soggetti, attraverso la creazione di circa 150 account di cui la metà intestati a persone fisiche "inesistenti, “sedicenti esteri” o validati con dati di persone inconsapevoli o decedute, hanno acquistato e rivenduto illegalmente oltre 700 biglietti per gli eventi attenzionati. L’uso di molteplici account fittizi, il numero elevato dei biglietti acquisiti in modo irregolare attraverso metodi fraudolenti e l’assegnazione massiva di questi biglietti agli stessi soggetti ha fatto emergere un contesto distorto operante nel mercato attraverso un sistema articolato, finalizzato all’acquisto irregolare e massivo di biglietti dal mercato primario con l’obiettivo di rivenderli successivamente sul mercato secondario non autorizzato a prezzi maggiorati rispetto al loro valore nominale stabilito.
La GdF ha effettuato ulteriori approfondimenti investigativi sulle posizioni identificate, analizzando il flusso di fatturazione generato dalle diverse attività. Questi approfondimenti hanno permesso di ottenere una visione completa del fenomeno.
Ciò ha portato a calcolare che i 26 soggetti, utilizzando solo gli account effettivamente esistenti, hanno acquisito oltre 7.000 biglietti. Considerando anche l’utilizzo di "account falsi", si stima prudenzialmente che la quantità totale di biglietti commercializzati possa superare i 15.000, con una spesa stimabile in oltre 1.000.000 euro e possibili profitti illegali superiori a 2.500.000 euro considerando il prezzo maggiorato applicato sul mercato secondario (nonché le commissioni sul prezzo dei biglietti realizzate dalle piattaforme non autorizzate).
Grazie ai dati e alle informazioni fornite dai rivenditori primari, è stata poi accertata l'operatività sistematica degli account identificati, i quali hanno acquistato biglietti per tutti i principali concerti tenuti nel 2022 (Maneskin, Vasco Rossi, Andrea Bocelli, Blink 182, Bruce Springsteen, Elton John) e per quelli programmati per il 2023 (Coldplay, Madonna, Vasco Rossi, Peter Gabriel, Red Hot Chili Peppers).
I dati emersi hanno portato il Nucleo Speciale Beni e Servizi della Guardia di Finanza ad organizzare e avviare mirati controlli, i cui risultati hanno confermato in modo significativo le ricostruzioni e l'entità del fenomeno.
Di fatto, considerando i numeri rilevati, questi individui possono essere definiti come rivenditori "seriali" o "bagarini digitali" che operano nel mercato secondario irregolare, la cui "attività illecita" presenta caratteristiche di continuità e abitualità, evidenziando comportamenti fraudolenti che alimentano un sistema illegale complesso rappresentato anche dalle piattaforme di rivendita dei biglietti non autorizzate che operano sul web.
L'innovativa indagine ha consentito di individuare le tecniche fraudolente in grado di superare le misure di sicurezza dei software utilizzati dalle società autorizzate alla vendita nel mercato primario dei biglietti.
In base agli esiti degli accertamenti, l’Autorità e la Guardia di Finanza procederanno nell’adozione dei conseguenti provvedimenti, ciascuna per i profili di propria competenza.
Alla luce di quanto emerso, l'operazione si è dimostrata estremamente significativa, rivelando le modalità di acquisizione illecita di quantità massicce di biglietti e offrendo una prospettiva d’azione preventiva, volta ad offrire una tutela non solo nei confronti dei consumatori e utenti, che sono le vittime ultime di queste pratiche fraudolente, ma anche degli artisti e dell’intera filiera dello spettacolo.
Oltre ad individuare coloro che hanno commesso irregolarità o violazioni e adottare le misure sanzionatorie previste dalla legge, infatti, l’obiettivo dell'intervento dell'AGCOM e della Guardia di Finanza è quello di ostacolare, in via preventiva, la diffusione del fenomeno del bagarinaggio online.
“L’azione congiunta dell’Autorità e della Guardia di Finanza, attraverso operazioni di vigilanza mirata come questa e monitoraggi sistematici ad ampio raggio” ha dichiarato Giacomo Lasorella, presidente dell’AGCOM “risulta fondamentale per intercettare, reprimere e sanzionare tempestivamente la messa in atto delle condotte illecite, garantendo trasparenza al mercato e tutela al cittadino consumatore”.