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Terminata la premiazione del "quattro senza" Senior, dove l'Italia ha conquistato la medaglia di bronzo, i due atleti delle Fiamme Gialle hanno così commentato l'impresa appena compiuta:
Giuseppe Vicino (Capovoga – Fiamme Gialle): “Stamani stavo scendendo per fare colazione, ero l’ultimo del gruppo, e noto subito fermento. Non faccio in tempo ad avvicinarmi che vengo subito bloccato da Nicola Pucci, il dottore, che mi dice di non muovermi. Il primo pensiero è stato subito di avere il Covid, poi subito dopo mi viene riferita la positività di Bruno, e la notizia comunque non era delle migliori. È calato il gelo, poi in un freddo mutismo ho iniziato a concentrarmi su cosa sarebbe successo da quel momento in poi, nell’incertezza più totale. Il primo pensiero è andato a Bruno, ma poi ho resettato subito al momento in cui ho saputo che in barca con noi sarebbe montato Marco. Da quel momento, per me è stato come se Marco fosse stato in barca con noi sin dall’inizio, e subito gli ho detto che dovevamo andare a prenderci la medaglia. Lo abbiamo fatto, e poteva andare meglio così come però poteva andare anche peggio. Abbiamo vinto contro il Covid, e non solo, visti gli attimi finali della gara. Il campo era difficile da gestire, soffiava un forte vento laterale a favore e dall’inizio mi sono concentrato come non mai a guardare solo le boe per non avere problemi di direzione. Gli ultimi 200 metri poi sono stati stupendi ed è arrivato questo bronzo comunque straordinario per il nostro percorso. Un ringraziamento va alle Fiamme Gialle, la mia società,e al CRV Italia dove sono nato agonisticamente”.
Matteo Lodo (numero due – Fiamme Gialle): “Per come era iniziata la giornata, questa medaglia ha un buon sapore, ma c’è comunque dell’amaro. Non so se poteva diventare d’oro, ma sicuramente era d’argento, se non ci fosse stata quella invasione da parte della Gran Bretagna, dalla quale ci siamo salvati per miracolo. Non so cosa gli sia successo, tra noi atleti c’è sempre molto rispetto, ma è difficile pensare che, trovandosi in difficoltà, non abbiano giocato sporco, perché non ho mai visto un quattro senza a questi livelli invadere una corsia vicina in tre colpi. Per questo dico che probabilmente questo bronzo è un argento perso. Abbiamo fatto il massimo, dato tutto ciò che si è verificato prima e durante la gara, ma forse meritavamo di meglio, e gli 84 centesimi che ci separano dall’oro sono lì a testimoniarlo. È comunque un grande risultato, che per me non era scontato. Adesso possiamo dirlo, ho sofferto di problemi alla schiena alla fine del raduno, sono rimasto 10 giorni bloccato e ho ripreso a uscire in barca qui a Tokyo. Ho passato brutti momenti, temevo di non farcela, e devo ringraziare il CONI, la Federazione e le Fiamme Gialle per aver fatto di tutto per farmi riprendere fisicamente, oltre alla mia fidanzata – cui dedico questa medaglia – la mia famiglia e i miei amici, che in quei giorni mi sono stati molto vicini. Mi sono rimesso in piedi e sono arrivato qui. Non è arrivato l’oro? Vero, ma non è finita qui, Parigi 2024 dopotutto dista appena tre anni, quindi ci sarà modo di rifarsi. Poi staremo a vedere cosa succederà”.