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Al termine di una gara fantastica Daniele Garozzo, campione olimpico in carica, sfiora il bis e, insieme a Luigi Samele, salva sin qui la spedizione azzurra della scherma, in attesa di auspicabili belle notizie nelle gare a squadre. Daniele parte benissimo nei sedicesimi, disponendo facilmente (15 a 6) dell’egiziano Mohamed Hassan. Negli ottavi l’assalto più duro e sofferto, contro il giapponese Kyosuke Matsuyama, capace di rimontare il campione olimpico in carica da 9 a 14 al 14 pari. Tutta l’Italia sportiva ha tremato, ma Daniele ha tirato fuori dal cilindro la stoccata che l’ha traghettato nei quarti. Dopo la grande paura strada in discesa e Daniele s’è sbarazzato del forte francese Enzo Lefort con un perentorio 15 a10. Intanto l’Italia perdeva per strada Foconi e Cassara’ e Daniele in semifinale era la boccata d’ossigeno che ci voleva per il fioretto azzurro, in affanno anche con le ragazze, tutte fuori (e questa è una notizia visto come ci avevano abituati in passato) dalla zona medaglie.
La semifinale, contro l’altro atleta di casa, Takahito Shikine, è stata un capolavoro, un’autentica dimostrazione di grande scherma. Lucido, “pulito”, spettacolare, tecnicamente perfetto, Daniele ha condotto l’assalto in modo fantastico. Dopo un inizio equilibrato l’azzurro ha preso il largo vincendo nettamente per 15 a 9 ed esibendo, probabilmente, la miglior scherma di questi Giochi sulle pedane del fioretto.
In finale ha lottato da par suo, nonostante un infortunio al quadricipite che ha richiesto l’intervento del massaggiatore e 5 minuti di stop quando la gara era ancora in equilibrio. Il problema l’ha evidentemente condizionato e dopo uno scatto d’orgoglio che l’ha portato a rimontare sul 9 a 11, si è dovuto arrendere al fiorettista di Hong Kong, Ka Long Cheung.
Argento, dunque, dopo l’oro di Rio. Un’Olimpiade già fantastica quella di Garozzo, che ora dovrà rimettersi in fretta per guidare la squadra e sognare ancora in grande.
Daniele Garozzo e Luigi Samele, due medaglie d’argento che sono anche l’orgoglio Fiamme Gialle.