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Francesca Segat impegnata nei 200 farfalla ai campionati Europei di Budapest 2006, dove conquistò la medaglia d'argento.

L’apertura dei Giochi Olimpici invernali di Torino, fu anticipata dalla tappa numero 48 del Viaggio della Fiamma Olimpica, da Ortisei in Val Gardena a Cortina d'Ampezzo. La Fiamma Olimpica, in concomitanza con la tappa di Coppa del Mondo femminile di Sci, giunse a Cortina ed il passaggio, a 15 giorni dai Giochi, non fu casuale: il 26 gennaio del 1956, infatti, si aprivano i VII Giochi Olimpici Invernali di Cortina di cui nel 2006 ricorreva il 50° anniversario. Per celebrare l’evento, la Fiamma Olimpica transitò nei luoghi dove si svolsero le competizioni di Cortina '56 (compreso il lago di Misurina, unico caso di superficie ghiacciata naturale utilizzata per una competizione olimpica); tedoforo d‘eccezione fu il finanziere Kristian Ghedina che, giunto con l‘elicottero della Guardia di Finanza direttamente da Garmisch Partenkirchen (Germania), dove si trovava in vista delle gare di coppa del mondo previste nel week-end, accese, 50 anni dopo, il braciere che diede il via alla prima Olimpiade invernale organizzata dall’Italia.

Ai Giochi di Torino 2006 la Delegazione italiana era composta da 185 atleti che, a partire dal 10 febbraio, difesero i colori azzurri sulle nevi delle montagne del Piemonte. Le Fiamme Gialle erano massicciamente rappresentate da ben 26 atleti (10 donne e 16 uomini), così suddivisi nelle varie discipline: Massimiliano Blardone, Kristian Ghedina, Manfred Moelgg, Elena e Nadia Fanchini, Denise Karbon, Daniela Merighetti, Manuela Moelgg e Lucia Recchia (sci alpino); Valerio Checchi, Loris Frasnelli, Thomas Moriggl, Cristian Saracco, Freddy Schwienbacher, Cristian Zorzi, Roland Clara e Stephanie Santer (fondo); Paolo Longo, Michela Ponza e Katja Haller (Biathlon); Alessio Bolognani (salto); Daniele Munari e Jochen Strobl (combinata nordica); Fabrizio Tosini (bob); Matteo Anesi (pattinaggio velocità); Marta Capurso (short track).

I Giochi invernali di Torino si chiusero con 11 medaglie conquistate dagli italiani, ma nessuna nella nello sci alpino. Le soddisfazioni arrivarono, però, dal fondo dove era nell’aria l’oro olimpico nella staffetta 4x10km maschile. A regalare all’Italia questa immensa gioia fu il quartetto composto dal forestale Fulvio Valbusa, dai carabinieri Giorgio Di Centa e Pietro Piller Cottrer e, in ultima frazione, dal finanziere Cristian Zorzi. I ragazzi, schierati da Marco Albarello, compirono un’autentica impresa poiché dominarono la gara sin dalle prime battute, sempre lucidi e attenti in tutte le fasi della difficile competizione, disputatasi per buona parte sotto una leggera nevicata.

Nonostante il maltempo, però, il cielo sopra Pragelato si dipinse di uno splendido azzurro, frutto della determinazione e della bravura di tutti i componenti la staffetta i quali, ognuno a suo modo, contribuirono al successo finale 12 anni dopo il magico oro conquistato da Maurilio De Zolt, Giorgio Vanzetta, Silvio Fauner e Marco Albarello ai Giochi Olimpici di Lillehammer 1994, 8 anni dopo l’argento di Nagano, 4 dopo quello di Salt Lake City. Una sequenza che evidenziò la continuità di risultati dell’italfondo. Su podio della 4x10km mista, con l’Italia a ricevere l’oro, salirono la Germania, argento, e la Svezia, bronzo. La seconda medaglia d’oro per le Fiamme Gialle arrivò dal pattinaggio grazie al finanziere Matteo Anesi (BOX 51) che, insieme a Enrico Fabris (Fiamme Oro) e Ippolito Sanfratello (Fiamme Oro), vinse la medaglia d'oro olimpica nel pattinaggio di velocità inseguimento a squadre. Con loro sul palco le altre due squadre medagliate: il Canada (argento) e l’Olanda (bronzo). Nello short track, specialità del pattinaggio, le protagoniste della medaglia di bronzo furono il finanziere Marta Capurso (BOX 52) – quinta anche nei 500 metri individuale e nona nei 1500 metri –, insieme alle compagne di squadra Arianna Fontana, Katia Zini e Mara Zini. Le quattro pattinatrici salirono sul terzo gradino del podio nella staffetta sui 3.000m e la loro fu considerata un’impresa storica perché si trattò della prima medaglia olimpica per lo short track femminile italiano, oltre ad essere la prima per le Fiamme Gialle. Ma quel bronzo resterà negli annali anche perché fu la centesima medaglia vinta dall’Italia nelle Olimpiadi invernali. Nel Ko sprint a tecnica libera Cristian Zorzi e Freddy Schwienbacher si piazzarono, rispettivamente al 4° e 5° posto, mentre Loris Frasnelli, nel fondo sprint a tecnica libera, si piazzò sesto. Nelle donne La campionessa italiana Michela Ponza, al suo esordio olimpico, sulla pista del biathlon di San Sicario, si piazzò quinta nella 10km a inseguimento, 11esima nella 12,5km mass-start, 12esima nella staffetta 4x6km, e 17esima nella 15km individuale. La Ponza, impegnata anche nella 7,5km sprint chiuse, dopo una prestazione eccellente, al 13mo posto.

Sempre nelle discipline invernali, Marta Capurso, a quasi due mesi dal tripudio olimpico di Torino quando vinse la medaglia di bronzo nella staffetta sui 3000m, si ripeté durante i mondiali di Minneapolis (USA), insieme alla collaudata squadra della quale facevano parte le cugine Katia e Mara Zini e Arianna Fontana, dove vinse la medaglia di bronzo. Una medaglia arrivata al termine di una combattuta finale a quattro (Corea, Cina, Canada e Italia): l’oro fu vinto dal quartetto cinese, mentre l’argento da quella canadese.

Il 2006 coincise anche con l’apertura, sempre a Predazzo, della Sezione Giovanile del Gruppo Sciatori Fiamme Gialle aperta a tutte le specialità sportive praticate dal sodalizio gialloverde: sci alpino, fondo, biathlon, salto, combinata nordica, bob, pattinaggio su ghiaccio (short track e pista lunga).

Per l’atletica leggera fu l’anno durante il quale venne celebrato il 50° anniversario della vittoria del primo scudetto del Gruppo Atletico Fiamme Gialle, avvenuta nel lontano 1956, con due singolari appuntamenti, tesi a rafforzare le radici culturali e sportive nell’atletica gialloverde nella perfetta commistione tra passato e presente, svoltisi il primo a Chieti, dove il Generale Gianni Gola depose una corona sulla tomba del Generale Gaetano Simoni (come più volte ricordato, una delle figure fondamentali nella crescita e nello sviluppo dello sport gialloverde a cui è intitolata anche la Sezione Giovanile di Atletica Leggera), ed il secondo a Castelporziano, dove si incontrarono, per la prima volta, i rappresentati della squadra 2006, vincitrice del 17° scudetto (1° Fiamme Gialle punti 2006, 2° CS Carabinieri punti 192, 3° CS Aeronautica Militare punti 170). All’incontro parteciparono alcuni campioni del 2006, tra cui Giorgio Rubino, Antonino Cocuzza, Matteo Pusceddu, Koura Fantoni Kaba, Stefano Dacastello, Nicola Vizzoni, Laurent Ottoz, Cosimo Caliandro, Fabrizio Donato, Sergio D’Orio, Andrea Barberi e Massimiliano Donati, ed alcuni degli ex atleti che vinsero il primo titolo di Campione di Società nel 1956, tra i quali Giulio Chiesa, Eligio Di Giovanni, Pietro Ricci, Antonio Sagnella, Dante Montanari, Vincenzo Leone, Michele Mondelli e Tarcisio Infriccioli.

Per l’atletica leggera a Valencia (Spagna) si tenne la Coppa dei Campioni per Clubs durante la quale la squadra gialloverde si piazzò seconda dietro la fortissima squadra russa Luch Moscow. In casa Fiamme Gialle va sottolineata la prova della staffetta 4x100m composta da Stefano Dacastello, Stefano Anceschi, Massimiliano Donati e Kaba Koura Fantoni che, col tempo di 38”85, si prese il lusso di vincere la gara e stabilire il record italiano di club e record della Coppa Europa per Clubs.

Vittoria anche per Fabrizio Donato nel salto triplo con la misura di 17.17m ventoso (+3.5 m/s), Andrea Giaconi nei 110hs in 13”66, anche per lui con vento superiore alla norma. (+3.0 m/s) e Claudio Licciardello, all’esordio con la maglia delle Fiamme Gialle, nei 400m col tempo di 46”41 suo primato personale.

A Goteborg (Svezia), si disputarono i XIX Campionati Europei e degli 84 atleti convocati dal commissario tecnico, Nicola Silvaggi, ben 24 appartenevano al I Nucleo Atleti delle Fiamme Gialle (19 uomini e partecipazione completa per le 5 donne in organico). Per gli azzurri arrivarono però solo tre medaglie: due medaglie d’oro, con Howe nel salto in lungo (8.20m) e con Baldini nella Maratona (2h11’32”), e la medaglia di bronzo per il finanziere Elisa Rigaudo nella 20km di marcia.

La piemontese Rigaudo salì sul podio della marcia femminile al termine di una gara tenace e avvincente, resistendo al ritorno della norvegese Platzer e concludendo terza con il tempo di 1h28’37”. Dopo il 6° posto delle Olimpiadi di Atene 2004 ed il 7° posto dei Mondiali di Helsinki 2005, arrivò per lei la consacrazione a livello internazionale con la prima medaglia femminile dell’atletica gialloverde.

Durante il Meeting di Rieti, invece, il finanziere Andrea Barberi, di San Gregorio di Sassola, vicino Tivoli, stabilì il nuovo record italiano dei 400m col tempo di 45”19, abbassando di 7 centesimi il crono di Mauro Zuliani che resisteva ormai da 25 anni. Dopo il quinto posto agli Europei di Goteborg, questa fu un’ulteriore conferma che lanciò il 27enne tiburtino tra i grandi della specialità.

La stagione agonistica 2006 si chiuse con i Campionati Europei di Corsa Campestre, di San Giorgio sul Legnano (Milano), per la seconda volta organizzati dall’Italia. Il bottino di medaglie fu ricco per nazionale azzurra anche grazie all’oro conquistato, tra gli juniores, da Andrea Lalli, con relativa affermazione di squadra, mentre il bronzo fu vinto da Daniele Meucci che trascinò la squadra under 23 alla vittoria della medaglia d’argento. Artefice della quinta medaglia, il bronzo delle ragazze under 23, fu la gialloverde Adelina De Soccio. Nelle gare seniores l’Italia ottenne solo un quinto posto che non corrispose alle aspettative della vigilia, rivolte alla conquista del podio. Il migliore degli azzurri fu il finanziere Gabriele De Nard (18°).

L’appuntato mare Diego Negri, indiscusso talento della vela olimpica internazionale, dopo il passaggio alle classe olimpiche continuò a mietere successi e vinse ad Amburgo il titolo di Campione Europeo classe Star. Per la vela gialloverde l’anno si concluse con una cerimonia organizzata per ripercorrere i 20 anni di attività agonistica. Da ricordare che i primi passi nella vela le Fiamme Gialle risalgono al 1985, inizialmente solo con finalità addestrative nei confronti degli allievi finanzieri frequentatori dei corsi di istruzione della scuola Nautica di Gaeta, e poi arrivò l’agonismo vero e proprio nel 1986 con l’affiliazione alla Federazione Italiana Vela e con le prime regate nella classe IOR con il Grifone I. Da allora, in venti anni, i traguardi si sono succeduti in ogni angolo del mondo con tre partecipazioni olimpiche (Barcellona ’92, Sydney 2000, Atene 2004), tra cui un settimo posto ai Giochi di Atene nella classe Star; la vittoria di due giri d’Italia (2000 e 2003), e di e di altri cinque podi nella stessa manifestazione (2 argenti e tre bronzi); la partecipazione a tre campagne di Coppa America, con la vittoria con Luna Rossa della Louis Vuitton Cup nel 2000. Ma la Sezione Vela conta anche la vittoria di 3 campionati del mondo, nella varie classi, oltre ad un argento e quattro medaglie di bronzo; cinque campionati d’Europa; un oro ed un argento nei mondiali CISM e ben 23 titoli di Campione d’Italia nella classi J/24, laser, tornado, 49er, finn, soling, fliyng dutchman.

Ai Campionati Europei seniores di judo, svoltisi a Tampere (Finlandia), Il finanziere Ylenia Scapin vinse la medaglia di bronzo nella categoria dei 63kg sconfiggendo, nella finale per il terzo posto, l’atleta olandese Willeboordse (titolo all’inglese Clark). Per Ylenia si trattò della nona medaglia Europea dopo le quattro d’argento e le quattro di bronzo già conquistate nelle edizioni passate.

Buone furono anche le prestazioni di Lucia Morico, quinta nella categoria dei 78kg, e di Antonia Cuomo, settima nella categoria 52kg. Durante i Campionati Mondiali Militari CISM, svoltisi a Vinkovci (Croazia), il finanziere Antonio Ciano vinse la medaglia d’oro nella categoria 81kg. Per l’atleta campano si trattò del primo risultato di prestigio ottenuto con le Fiamme Gialle. Gli atleti gialloverdi che vinsero le medaglie di bronzo individuali furono: Giovanni Casale (66kg), Antonia Cuomo (52kg) Giulia Quintavalle (66kg). Medaglia di bronzo anche per la squadra maschile nella quale erano inseriti Orazio D’Allura, Giovanni Casale, Francesco Lepre e lo stesso Antonio Ciano.

Rimanendo sempre nelle arti marziali parliamo del karate gialloverde che ebbe un grande successo ai Campionati del Mondo di Tampere (Finlandia) poiché delle 7 medaglie vinte dall’Italia (di cui 5 d’oro, 1 d’argento e 1 di bronzo), ben tre d’oro e una di bronzo furono vinte dagli atleti gialloverdi e precisamente dal maresciallo Luca Valdesi (2 medaglie d’oro, nel kata individuale e a squadre), dal maresciallo Lucio Maurino (medaglia d’oro nel kata a squadre), dal finanziere Stefano Maniscalco (medaglia d’oro nel kumite categoria Open e medaglia di bronzo nella categoria +80kg). In ambito Europeo, invece, i karateki gialloverdi contribuirono al successo della squadra azzurra ai Campionati Europei di Stavanger (Norvegia), dove gli stessi Valdesi e Maniscalco vinsero il titolo di Campioni d’Europa, mentre nella stessa gara Lucio Maurino vinse la medaglia di bronzo di kata. Salvatore Loria e Giuseppe Di Domenico vinsero, rispettivamente, quella d’argento e di bronzo di kumite.

Il tiro a segno partecipò al mondiale che si svolse a Zagabria (Craozia) e riportò a casa due medaglie di bronzo: la prima vinta dal finanziere Francesco Bruno il quale, nella specialità di pistola libera a squadre, arrivò primo nel suo girone eliminatorio, con 566 punti, e trascinò la squadra al 3° posto; la seconda medaglia di bronzo fu conquistata da Marco De Nicolo che, nella specialità di carabina libera a terra, ottenne uno splendido terzo posto con 700.6 punti che gli valse pure la conquista della carta olimpica per la partecipazione alle Olimpiadi di Pechino 2008.

Per il nuoto Fiamme Gialle il 2006 fu un anno straordinario sia in ambito mondiale che europeo. Durante gli ottavi Campionati Mondiali in vasca corta, che si disputarono a Shangai (Cina), gli atleti gialloverdi seguiti dal tecnico Andrea Paolloni, vinsero, infatti, un oro e tre medaglie d’argento. La storica medaglia d’oro fu vinta dalla staffetta 4x100 stile libero nella quale erano inseriti, come frazionisti, i finanzieri Christian Galenda (46”86) e Klaus Lanzarini (48”81) – il papà Enzo Lanzarini fu olimpionico del canottaggio a Montreal ‘76 e più volte campione d’Italia –, che nuotarono insieme ad Alessandro Calvi (48”38) e Filippo Magnini (46”69). La staffetta 4x100 stile libero stabilì pure il nuovo primato italiano (3’10”74). Storiche le medaglie d’argento, per essere le prime conquistate a livello femminile ai Campionati Mondiali in vasca corta, anche per Francesca Segat e per Alessia Filippi otenute, rispettivamente, nei 200 farfalla, con il tempo 2’05”91 (nuovo primato italiano), e nei 400 misti, col tempo 4’35”32 (nuovo primato italiano). Ai piedi del podio, quarta, la staffetta 4x200 stile libero femminile dove le nuotatrici italiane stabilirono il primato italiano con il tempo 7’50”39. Nella staffetta gareggiavano i finanzieri Alessia Filippi (1’57”65) e Simona Ricciardi (1’57”98). Sfiorò la medaglia d’oro vinta dall'Ucraino Oleg Lisogor (26"39), per soli 21 centesimi di secondo, il finanziere Alessandro Terrin, possente nuotatore gialloverde, che si dovette contentare, si fa per dire, della medaglia d'argento nei 50 rana stabilendo pure il nuovo primato italiano assoluto in vasca corta con il tempo 26"60 (migliorò il precedente, 26"64, stabilito durante la semifinale). Quarto posto, infine, per Christian Galenda che, dopo l'oro vinto nella staffetta 4x100 stile libero, si fermò al quarto posto nei 100 misti (54"07) a soli 10 centesimi dalla medaglia di bronzo vinta dallo o svedese Stefan Nystrand col tempo 53"97.

Nel corso della 44^ edizione del Trofeo Sette Colli, il finanziere Alessia Filippi vinse la gara e stabilì il nuovo primato italiano assoluto nei 200 dorso, col tempo 2'09"76, migliorando il precedente primato 2’10”92 stabilito da Lorenza Vigarani nel corso dei Campionati Mondiali di Roma del 1994 che gli valse la medaglia di bronzo. Alessia, nel corso della manifestazione, conquistò pure la medaglia d'oro nei metri 400 stile libero col tempo di 4'09"49.

Agli Europei di Budapest (Ungheria) i nuotatori delle Fiamme Gialle, già nella prima giornata di gare in vasca, fecero la “voce grossa” strabiliando tutti e vincendo a man bassa. Alessia Filippi, dopo il successo ai mondiali indoor, ed il nuovo primato italiano, si aggiudicò anche la medaglia d’oro nei 400 misti, chiudendo con il tempo 4’35”80 e migliorando di quasi cinque secondi il precedente primato italiano che le apparteneva con 4’40”61, stabilito nel 2005 ai Giochi del Mediterraneo di Almeria. Già vice campionessa mondiale 2006 della distanza in vasca corta, Alessia fu la prima nuotatrice azzurra a vincere una medaglia d’oro ai Campionati Europei. Ma la Filippi salì nuovamente sul podio e vinse la medaglia di bronzo nei 200 misti con il tempo 2’13”75, nuovo record italiano, migliorando di più di un secondo il precedente da lei stabilito in semifinale.

Alessia in finale si è dovette arrendere allo strapotere della francese Laure Manaudou, che vinse con il tempo di 2’12”69, e della polacca Katarzyna Baranowska, seconda con 2’13”36. La Filippi stabilì pure il nuovo record italiano dei 400 stile libero (quarta), primato che già le apparteneva con 4’08”53. Un’altra brillante medaglia d’oro arrivò dalla staffetta 4x100 stile libero formata dai finanzieri Christian Galenda e Lorenzo Vismara e da Alessandro Calvi e Filippo Magnini che si impose con il tempo di 3’15”23, nuovo record italiano e della manifestazione.

Nella sesta giornata di gare dalla rassegna continentale ungherese, arrivò un altro trionfo per gli atleti delle Fiamme Gialle poiché il Finanziere Alessandro Terrin conquistò una storica medaglia d’oro nei 50 rana, ad ex-aequo con l’ucraino Oleg Lisogor, al termine di una gara tiratissima con I due contendenti in lotta testa a testa fino al tocco finale. Alessandro, dopo la cocente delusione patita nei 100 rana, dove era stato eliminato in semifinale, sfoderò tutta la sua classe costringendo il forte ucraino ad un affannoso recupero e nel finale entrambi fermarono il cronometro a 27"48. Per il finanziere Terrin anche il nuovo primato italiano strappato a Domenico Fioravanti. Un altro scintillante argento fu vinto da Francesca Segat nei 200 farfalla che, disputando un’ottima gara, centrò un importante traguardo della sua carriera. Nella finale vinta dalla polacca Jedrzejczak, con 2’07”09, Francesca dopo un passaggio ai 100 in quarta posizione, nella seconda parte di gara tirò fuori tutta la sua grinta, che le permise di guadagnare subito posizioni e chiudere al secondo posto con il tempo di 2’08”96 davanti all’altra azzurra Caterina Giacchetti. Tra gli altri italiani in gara anche il finanziere Andrea Busato che gareggiò in semifinale nella vittoriosa staffetta azzurra 4x200 stile libero.

Sempre agli Europei di Budapest, ma nei tuffi, il finanziere Maria Elisabetta Marconi vinse la medaglia di bronzo dal trampolino da 1 metro. La ragazza romana trovò subito buone sensazioni già in mattinata, quando superò in scioltezza prima la fase eliminatoria e poi chiuse la semifinale addirittura in seconda posizione. Nella finale concluse la gara con un punteggio finale di 267.35, sufficiente a distanziare la russa Anastasia Pozdnykova ed acciuffare la medaglia di bronzo. La vittoria fu della svedese Anna Lindberg che fece gara a se concludendo con un punteggio finale di 291.90 davanti alla tedesca Ditte Kotzian distanziata di ben oltre dieci punti.

Ad Helsinki, in Finlandia, durante i Campionati Europei in vasca corta, fu nuovamente Alessia Filippi che confermò il titolo continentale conquistato a Budapest (Ungheria) vincendo i 400 misti con il tempo 4’31”58, nuovo primato italiano indoor (precedente Alessia Filippi 4’33”48 - Viareggio, 09.11.2006). Prestigiose furono anche la medaglia d’argento vinta da Alessandro Terrin nei 50 rana, gara nella quale il finanziere aveva conquistato, sempre a Budapest, il titolo europeo (l’atleta veneto fu sconfitto dall’eterno rivale Oleg Lisogor), e la medaglia di bronzo vinta nella staffetta 4x50 misti, insieme a Cesare Pizzirani (dorso - 24”83), Rudy Goldin (farfalla - 23”04) e Filippo Magnini (stile libero - 21”10) col tempo 1’35”20, nuovo primato italiano indoor.

La scherma Fiamme Gialle, dopo un’essenza dalle scene agonistiche lunga decenni, partecipò alla sua prima stagione agonistica partecipando, a Taebaek City (Corea), ai Campionati del Mondo giovani e cadetti. Per i colori gialloverdi furono convocati i finanzieri Luigi Samele e Loreta Gulotta, nella specialità della sciabola, Valerio Aspromonte, nella specialità del fioretto, e Claudia Caracciolo come riserva. Un mondiale che vide la vittoria della medaglia d’argento da parte di Luigi Samele, nella sciabola individuale, e l’oro di Valerio Aspromonte, nel fioretto individuale.

Loreta Gulotta, invece, vinse il bronzo a squadre sconfiggendo nella finalina una delle rivali storiche, la Germania, con un inequivocabile 45–31. Ma a chiudere il mondiale in bellezza ci pensò ancora Valerio Aspromonte il quale, nel fioretto maschile a squadre, vinse una strepitosa medaglia d’oro. La squadra azzurra, guidata dal neo-campione del Mondo, vinse il titolo iridato battendo in finale, con un’autentica impresa, la favorita Francia, forte di tre dei primi otto atleti del ranking mondiale, per 45 a 36. Il grande mondiale di Aspromonte si chiuse, quindi, con due ori, uno individuale e uno a squadre, ossia con il massimo risultato raggiungibile.

Il canottaggio prese parte, invece, ai Campionati del mondo Under 23, che si svolsero ad Hazewinkel (Belgio), e le Fiamme Gialle vinsero la medaglia d’argento nel “doppio”, campione iridato uscente, dei finanzieri Matteo Stefanini e Federico Gattinoni, nel “due senza” pesi leggeri di Salvatore Di Somma e nell’”otto” nel quale vogavano i finanzieri Domenico Montrone, Simone Venier, Marco Resemini e Andrea Tranquilli. Le atlete della Sezione Giovanile, Marta Novelli e Gioia Sacco, inserite nel “quattro senza” junior vinsero, invece, una storica medaglia d’argento durante i mondiali junior di Amsterdam (Olanda). Fu questa la prima medaglia iridata vinta dal canottaggio giovanile nel settore femminile. L’anno remiero si concluse, infine, con i mondiali assoluti e pesi leggeri che si svolsero in Gran Bretagna, sulle acque del bacino di Eton, durante I quali i rematori della Guardia di Finanza si imposero nell’”otto” assoluto, dove era inserito Luca Agamennoni che vinse la medaglia d’argento, e nel “due senza” pesi leggeri, con Salvatore Di Somma, che vinse la medaglia di bronzo.

A Schianias-Atene, in Grecia, sulle acque del bacino olimpico di Atene 2004, durante l'europeo under 23 di canoa velocità il finanziere Alberto Ricchetti vinse una prestigiosa medaglia di bronzo nel K1 1000 alle spalle del portoghese Silva e del tedesco Kruger. Una prova di spessore del 21enne pagaiatore delle Fiamme Gialle che si riconfermò ad alti livelli dopo l’ europeo senior di Racice e la medaglia conquistata in coppa del mondo, nel K4, a Poznan ad inizio stagione. Nel mondiale assoluto, invece, il K2 1000 dei finanzieri Antonio Scaduto e Andrea Facchin sfiorò il podio finendo quarto a quarantasei centesimi di distacco dal terzo gradino del podio conquistato dal K2 polacco (3°) a danno degli azzurri dopo una gara condotta sempre a contatto con ungheresi e tedeschi.

Ultimo aggiornamento

15-09-2022 09:09

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