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Al termine delle festività natalizie, per la precisione il 7 gennaio ad appena 27 giorni dall’Assemblea elettiva della Federazione Italiana di Atletica Leggera di Cagliari, come aveva promesso subito dopo la riconferma alla guida della Federazione nell’Assemblea Nazionale, il Presidente Primo Nebiolo, dopo profonda riflessione sulla necessità ormai improcrastinabile di un rinnovamento radicale sulle idee e sugli uomini della direzione federale, rassegna le dimissioni da Presidente nelle mani del Consiglio stesso chiedendo soltanto che le proprie dimissioni, irrevocabili, divenissero operative a partire dall’8 febbraio 1989. il 23 aprile, a Firenze, si riunì la XXXII Assemblea nazionale Straordinaria della Fidal durante la quale, al termine dell’ultimo travagliato periodo della Federazione, viene eletto, a larga maggioranza, il nuovo Consiglio Nazionale che ebbe come Presidente il Maggiore Gianni Gola (Gola manterrà l’incarico per fino al termine del quadriennio 2004).
Il Gruppo Atletico Fiamme Gialle partecipò, intanto, ai mondiali indoor, programmati a Budapest (Ungheria), dove il velocista Antonio Ullo, nei 60m, si piazzò ai piedi del podio (4°) col tempo di 6”63. Per Ullo è questa un’altra occasione mondiale svanita, ma pur sempre un risultato importante per l’atletica gialloverde e viatico verso la Coppa Europa di Gateshead (Gran Bretagna) dove Ullo, come frazionista della 4x100m, vinse la medaglia di bronzo facendo segnare il tempo di 38”98.
Nella stessa manifestazione si registrar anche il 5° posto di Enrico Sgrulletti che, nel martello, aggiunse la misura di 72.22m (Sgrulletti, durante l’anno vinse il primo titolo italiano con la misura di metri 73.08m. Un titolo che conquistò nuovamente nel 1990, con 77.14m; e ininterrottamente dal 1992 al 1996); la settima posizione nell’asta da parte di Marco Andreini (5.30m) e l’ottavo posto di Fabrizio Mori nei 400hs. Fu anche l’anno in cui la Sezione Giovanile Fiamme Gialle “G. Simone” partecipò, con quattro atleti, ai mondiali junior di Varadzin (Croazia): Marco Barbone vinse la medaglia d’argento nei 1500m, col tempo di 3’45”23, Gianrico Boncompagni e Angelo Cipoloni raggiunsero la settima posizione, rispettivamente, nei 400hs e nella 4x100m, mentre Valentino Brighese, figlio d’arte (il padre Gino era martellista gialloverde e allenatore della nazionale), si fermò nelle qualificazioni del martello con la misura di 59.06m. Oltre alle affermazioni internazionali è necessario ricordare che, sempre nei lanci, il discobolo Marco Martino stabilì a Spoleto pure il nuovo record italiano nel disco con la misura di 67.62m che resiste tuttora.
Anche la vela continuò la sua attività agonistica nelle classi olimpiche e fu proprio col velocissimo Flying Dutchman che i velisti della Guardia di Finanza raggiunsero i vertici nazionali ed internazionali. In questa classe, tra l’altro, i finanzieri Ernesto Angeletti e Pierluigi Fornelli conquistarono il primo titolo di campione d’Italia nella acque casalinghe del Golfo di Gaeta.
Per il karate fu questo l’anno dei III World Games che si disputano a Karlsrue (Germania).
L’evento consente al karateka Francesco Muffato di dimostrare il suo valore e di vincere nettamente la medaglia di bronzo nella categoria dei 65km. Al karate fece eco, invece, la disciplina olimpica del judo che, a Rio de Janeiro (Brasile), prese parte ai Campionati mondiali militari e vinse due medaglie di bronzo: una individuale, categoria -60 kg, con Girolamo Giovinazzo, ed una a squadre
con la compagine formata da Giovinazzo, Domenico Paduano e Massimo Sulli.
Nel tiro a segno, durante i Campionati Mondiali a squadre, di Sarajevo (Jugoslavia), il finanziere Roberto Di Donna divenne vice campione del mondo a squadre nella specialità della Pistola ad aria compressa da 10 metri.
Ad Amburgo arrivò, invece, il successo per la squadra del nuoto Fiamme Gialle che, dopo l’argento dell’anno prima, vinse la Coppa CEE (il campionato europeo per club). Gli artefici di questo primo e storico successo agonistico furono i finanzieri Marco Braida, Lorenzo Carbonari, Roberto Cassio, Alessandro Ciucci, Simone Dini, Simone Fraschi e Fabrizio Imperatore. Prima di questo successo, il nuoto gialloverde aveva conquistato un discreto numero di medaglie nella grandi rassegne internazionali. Il suoi atleti, inoltre, si erano già resi protagonisti di splendide imprese, aggiudicandosi numerosi titoli e stabilendo vari record italiani nelle diverse specialità. A livello nazionale furono vinte tre edizioni della Coppa Caduti di Brema.
A Sabaudia il nuovo corso dirigenziale delle Fiamme Gialle, con Bellantuono al guida del canottaggio e della canoa, iniziò a dare buoni frutti: vengono ammodernati gli uffici della “Caserma Spiridigliozzi”, con ambienti accoglienti e funzionali, rinnovati gli impianti sportivi ed acquistate alcune imbarcazioni costruite con materiali innovativi. Gli anni ’80 si chiusero, quindi, con una splendida medaglia d’argento vinta in “quattro senza” ai mondiali pesi leggeri di Bled (Jugoslavia) dal finanziere Alfredo Striani; una medaglia d’oro vinta dai finanzieri Giuseppe Carando e Giulio Palomba in “otto fuoriscalmo” alle Universiadi di Duisburg (Germania Occidentale). Ad Amsterdam (Olanda), in Coppa Europa “Match des Seniores”, i finanzieri Riccardo Moretti (figlio d’arte), Leonardo Massa, Luigi Della Chiesa e Giulio Palomba vincono la medaglia d’oro in “quattro con” ed il finanziere Massimo Paradiso, che negli anni a venire parteciperà anche all’America’s Cup di vela, vinse il bronzo nel “quattro di coppia”. Il 1989 si chiuse, tra l’altro, con la conclusione della carriera agonistica di Annibale Venier il quale, dopo 16 anni di agonismo, venne chiamato da Bellantuono ad affiancare il tecnico Gilberto Moretti nella conduzione tecnica, e l’arruolamento nel Corpo, dopo aver vinto in “quattro di coppia” la medaglia d’oro alle Olimpiadi di Seul 1988, dell’allievo finanziere Agostino Abbagnale: l’ultimo dei tre fratelli Abbagnale.