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l finanziere Gottlieb Taschler impegnato alle Olimpiadi di Calgary '88
l finanziere Gottlieb Taschler impegnato alle Olimpiadi di Calgary '88

È questo l’anno della XV Olimpiade invernale che si svolse a Calgary (Canada) dal 13 al 28 febbraio. Una grande novità segnò la prima edizione canadese dei Giochi poiché, con l’ampliarsi del programma che arrivò a 46 competizioni, il CIO decise di diluire, come avveniva nei Giochi Estivi, le competizioni su 16 giorni. Debuttarono nuove gare nello sci alpino, nel fondo, ma anche nel salto e nel pattinaggio (in quest’ultimo sport, per la prima volta, le gare vennero disputate al chiuso). Fu un’edizione in cui l’Italia chiuse con 5 medaglie (2 ori, 1 argento e 1 bronzo). Della Delegazione olimpica facevano parte anche nove finanzieri e uno di loro, il biatleta Gottlieb Taschler, nella staffetta 4x7,5km vinse la medaglia di bronzo insieme a Kiem Werner, Johan Passler e Andreas Zingerle. La staffetta di Taschler (che oltre alla medaglia si aggiudicò anche l’11^ posizione nella 20km individuale) si piazzò alle spalle della compagine della Germania Ovest, mentre l’oro fu vinto dall’URSS. Tra gli altri finanzieri impegnati nelle gare olimpiche Giorgio Vanzetta si attestò tre volte in quinta posizione nella 30 km TC, nella 15 km TC e nella staffetta 4x10km, quest’ultima disputata insieme al compagno di casacca Silvano Barco (Barco fu 38° anche nella 30 km TC). Nello sci alpino Danilo Sbardellotto agguantò il 10° posto nella discesa libera, mentre Heiz Holzer fu 11° nel supergigante (specialità presente per la prima volta nel programma olimpico) e 27° nello slalom gigante. Nei salti speciali parteciparono Sandro Sambugaro e Virginio Linardi i quali, nel K70 e K90, si piazzarono molto lontani dalla zona podio.

Il finanziere Pasquale Gesuito, infine, raggiunse la decima posizione nel bob a quattro.

Per gli sport estivi, i Giochi della XXIV Olimpiade si svolsero a Seoul (Korea) è fu, soprattutto, l'Olimpiade del doping: il canadese Ben Johnson vincitore (con record mondiale) dei 100m in 9”79, venne trovato positivo all’antidoping e squalificato per due anni. La medaglia d’oro passò quindi a Carl Lewis, secondo in 9”92. L’Italia vinse 14 medaglie (6 d’oro, 4 d’argento e 4 di bronzo). Dopo dodici anni di boicottaggi politici, finalmente il movimento olimpico ritrovò la sua unità: Montreal non aveva avuto gli africani, Mosca aveva perso l’America ed altra parte dell’Ovest, Los Angeles smarrì i sovietici ed i filosovietici. Fu così che l’Asia tornò a veder risplendere un’Olimpiade completa. A Montreal le nazioni presenti furono 92, 81 quelle presenti a Mosca, 141 quelle di Los Angeles e finalmente a Seul, la quasi totalità delle nazioni iscritte al CIO, ben 159 furono presenti ai Giochi (mancavano solo 6 paesi). Le Olimpiadi, nonostante l’ombra del doping, si svolsero in un clima festoso, accattivante e meraviglioso. In questo contesto il finanziere Sandro Bellucci, dopo il bronzo di Los Angeles ’84, gareggiò nuovamente nella 50km di marcia piazzandosi solamente 32°.

A livello di sociale il Gruppo atletico si aggiudicò, invece, il secondo posto nella Coppa Europa per club.

Ai Giochi parteciparono, nella canoa, pure i finanzieri Francesco Mandragona, Beniamino Bonomi, Bruno Dreossi e Alessandro Pieri. Il K2 500 di Bonomi e del poliziotto Daniele Scarpa si piazzò 9° mentre si registrò l’eliminazione, in semifinale, del K2 1000 di Dreossi e Pieri. Questo equipaggio poteva ambire ad un miglior piazzamento ma venne penalizzato per la scelta del citti Oreste Perri che non volle far affaticare Pieri destinato a gareggiare nel K4 1.000. A giudizio del Commissario Tecnico, l’atleta era in grado di raggiungere il podio. I due finanzieri tirarono solo nei primi 250 metri e poi si lasciarono superare. La strategia scelta dal tecnico non sortì l’effetto sperato e si rivelò controproducente poiché il K4 1000 di Bonomi, Mandragona, Pieri e Scarpa si classificò solo settimo a 3”60 centesimi dal podio.

Per quanto riguarda il canottaggio, invece, la partecipazione olimpica gialloverde non andò oltre la settima posizione di Annibale Venier, in gara sull’ammiraglia, mentre Giuseppe Carando, Leonardo Massa (attuale responsabile marketing della MSC Crociere) e Antonio Maurogiovanni ottennero il 10° posto in “quattro con”. La novità per le Fiamme Gialle arrivò, invece, dalla prima partecipazione di un atleta ai Campionati del Mondo Pesi Leggeri da parte del finanziere Sabino Bellono, da poco arruolato, che vinse il titolo iridato in “otto fuoriscalmo”. Sul fronte giovanile, invece, dopo una parentesi lunga dieci anni, parteciparono al mondiale junior di Milano Luca Sartori e Angelo Capponi che si piazzarono, rispettivamente, quarto in “quattro di coppia” e decimo in “otto fuoriscalmo”.

Per quanto riguarda la partecipazione olimpica del tiro a segno gialloverde fu assicurata da Roberto Di Donna, il miglior tiratore che all’epoca militava nelle fila gialloverdi. L’atleta, infatti, alla sua prima partecipazione olimpica, ancora junior, gareggiò nel poligono di Seul piazzandosi solo al 22° posto nella gara di pistola libera. Di Donna, durante i Campionati Europei Juniores di Varsavia (Polonia) vinse pure la medaglia d’argento sempre nella pistola libera ed il bronzo in quella standard.

Nella squadra olimpica del nuoto era inserito pure il finanziere Andrea Ceccarini che partecipò ai Giochi di Seul nella staffetta 4x100m stile libero e si piazzò ottavo col tempo di 3'22"93. Durante l’anno, e per la prima volta nella giovane storia del nuoto Fiamme Gialle, la squadra gialloverde partecipò al Campionato Europeo per Club (CEE), svoltosi a Lussemburgo, e vinse la medaglia d’argento grazie a Gianni Bragaglia , Marco Braida, Marco Benedetti, Lorenzo Carbonari, Roberto Cassio, Andrea Cecchi, Alessandro Ciucci, Simone Dini e Simone Fraschi.

Sul fronte delle arti marziali gialloverdi il judo salì nuovamente sul podio dei Campionati del mondo militari, disputatisi a Warendorf (Germania), grazie a Domenico Paduano e Massimo Sulli I quali riuscirono a vincere la medaglia di bronzo al termine di una gara combattuta fino all’ultimo istante. Il karate, invece, vide il finanziere Francesco Muffato vincere il titolo di campione europeo senior, categoria 65kg, durante l’edizione che si svolse a Genova (Muffato, ai mondiali del Cairo, conquistò due medaglie di bronzo nei 65kg e nel kumite a squadre). Sempre agli europei senior di Genova le Fiamme Gialle vinsero l’argento nel kumite a squadre, con i finanzieri Andrea Lentini, Achille Degli Abbati, Gianluca Baldoni e Simone Ubaldelli, mentre Achille Degli Abbati e Lentini conquistarono in bronzo individuale, rispettivamente, nei 70 e 75 chilogrammi.

Al termine della stagioni agonistiche, ed a chiusura del ciclo olimpico, le Federazioni rinnovano, come consuetudine, le proprie fila dirigenziali e, quindi, anche le società affiliate alla FISI fecero le loro scelte eleggendo alla presidenza il Generale Carlo Valentino, Comandante della Scuola Alpina dal 1967 al 1977. Valentino, uomo di sport e di montagna, era stato anche Vice Presidente Generale del Club Alpino Italiano ed il nuovo incarico fu, per l’alto Ufficiale della Guardia di Finanza, il giusto riconoscimento per l’impegno profuso negli sport della montagna. Il Generale Valentino mantenne la presidenza FISI fino al 2000 che coincise col periodo dei grandi successi di Alberto Tomba, Deborah Compagnoni, Manuela Di Centa e Stefania Belmondo. Ma la Guardia di Finanza fu interessata anche dalle scelte che, l’11 dicembre 1988, a Cagliari, fece l’Assemblea Nazionale Ordinaria della Fidal. In quell’occasione venne eletto il nuovo Consiglio Federale, per il quadriennio Olimpico 1989-1992, ed il presidente fu ancora Primo Nebiolo, mentre tra i componenti il Consiglio Direttivo venne eletto il Maggiore Gianni Gola. Con questo primo incarico, in ambito nazionale, iniziò la brillante carriera dirigenziale dell’ex martellista Gianni Gola che lo vedrà, in seguito, raggiungere i massimi vertici della dirigenza sportiva nazionale e mondiale.

Ultimo aggiornamento

13-09-2022 12:09

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