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In piena austerity, adottata nell'autunno 1976, la Rai inizia a trasmettere, con venti anni di ritardo, I programmi a colori ai quali si aggiunsero anche le trasmissioni delle televisioni private locali. In questo contesto anche per lo sport gialloverde si aprì una nuova pagina poiché a Sabaudia, grazie agli ampliamenti degli impianti sportivi e la costruzione di un deposito barche solo per la canoa, arrivarono puntuali anche i pagaiatori gialloverdi. Pasquale Giordano e Vittorio Catavèro, non tralasciando nulla, avevano preparato nel dettaglio il ritorno della canoa al fianco del canottaggio e, dopo il rifiuto di Francesco Staiti nel seguire la canoa a Sabaudia, fu presa la decisione di affidare la conduzione tecnica a Giampaolo Tronchin il quale, nel frattempo, aveva deciso di mettere da parte l’attività agonistica del canottaggio. I primi atleti ad entrare nella compagine Fiamme Gialle, all’alba del nuovo corso tecnico, furono Francesco Savoia, Vincenzo Iuliano, Fulvio Zucca e Guido La Capruccia, un quartetto che vinse il titolo nel K4 10000.
Per l'atletica leggera fu anche l’anno dell'ultimo scudetto tricolore, l’ottavo vinto a Milano, della cosiddetta "prima fase" delle Fiamme Gialle. Dal 1977, infatti, l’atletica Fiamme Gialle dovrà aspettare altri vent'anni (1997) per poter ricucire sul petto il nono scudetto. Otto scudetti per i quali si deve molto anche all’ostacolista Sergio Liani il quale, dal 1965 al 1979, oltre vestire la maglia azzurra per 52 volte fece registrare la miglior prestazione elettrica di 13,79 ottenuta a 34 anni durante campionati italiani assoluti svoltisi nel luglio a Roma (attualmente il record italiano
appartiene al finanziere Andrea Giaconi con 13.35 secondi) che gli valse anche il titolo italiano; ad Alfonso Di Guida campione italiano assoluto nei 400m col tempo di 46.73 (Di Guida detiene anche il record nazionale della staffetta 4x400m). Il marciatore Paolo Accaputo, già campione d’Italia 1975 nella strada 30km, vince nuovamente il titolo su strada, 30km, col tempo di 1h36’59”5, e nella maratona con tempo di 2h19’16”4. Agli Europei indoor di San Sebastian (in Spagna) Roberto Mazzuccato ottenne, invece, una buona settima posizione nel triplo saltando 16 metri. Alle Universiadi di Sofia, in Bulgaria, fu ancora Franco Fava a salire sul podio e vincere l’argento nei 1000m, mentre Alfonso Di Guida, nella 4x400 raggiunse la settima posizione e la semifinale nei 400m. Roberto Minetti (400hs) e Roberto Mazzucato (triplo) si fermarono, entrambi, nelle qualificazioni.
Il tiro a segno fece parlare di se grazie al finanziere Maurizio Grando che riuscì a stabilire il record italiano juniores di carabina libera a terra. Claudio Culasso, nel karate, vinse, invece, il suo primo titolo italiano juniores nella categoria 68kg.
Per il canottaggio la metà degli anni ’70 segnò sia per il remo nazionale e sia per quello gialloverde il periodo più buio. Durante i mondiali olandesi, infatti, a fatica gli equipaggi azzurri conquistarono la finale tanto che ci riuscì solo il finanziere Fabrizio Biondi (6° nel “singolo”). Nella seconda edizione della Coppa Europa, svoltasi a Tour (Francia), le Fiamme Gialle vinsero, invece, un oro (Fabrizio Biondi in “singolo”), un argento (Annibale Venier e Siro Meli in “quattro con”) ed un bronzo (Gennaro Silvestri in “otto fuoriscalmo”).
Il Gruppo Judo Fiamme Gialle, durante i mondiali militari di Bergen, in Norvegia, con Mario Vecchi vinse l’oro nella categoria -86kg, mentre Mario Daminelli si impose nei -95 kg vincendo l’argento e Felice Mariani il bronzo nei -60 kg (Damielli, Mariani e Vecchi vinsero anche l’argento a squadre).
Insomma il 1977 può essere definito, in qualche modo, l’anno che fece da spartiacque tra la fase pionieristica dell’impegno sportivo della Guardia di Finanza, che va dal 1911 al 1976, e quella in cui l’agonismo Fiamme Gialle prese l’abbrivio per arrivare al successo che porterà il sodalizio ai grandi risultati degli anni ’90 e 2000.