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I tiratori delle Fiamme Gialle in una foto di gruppo scattata a Roma nel 1975. In alto da sinistra Adriano Borgobello (pistola), Silvio Materazzi (carabina), Silvano Mignardi (pistola), Giuseppe Corsiato (carabina), Guido Ori (carabina); in basso, da sinistra: Mauro Saracini (pistola), Calogero Mantia (pistola), Riccardo Basile (carabina), Fausto Di Fabio (carabina).

Il tiro a segno delle Fiamme Gialle continuò ad essere tra le discipline che, negli anni ’70, diedero più soddisfazioni alla Guardia di Finanza. Il finanziere Guido Ori stabilì, infatti, il nuovo record italiano di fucile standard e si piazzò al decimo assoluto nel mondiale di fucile internazionale.

L’appuntato Michele Ferrante, con arma libera, vinse il Campionato Italiano assoluto è divenne azzurro partecipando al mondiale di Thun (Svizzera), nel fucile standard arma libera, insieme a Guido Ori che, nel fucile standard, ottenne, invece, la migliore prestazione italiana che, piazzandosi al 10° posto nella classifica mondiale, gli valse pure il record italiano. Il vice brigadiere Giuseppe Corsiato vinse, invece, il titolo di campione italiano militare junior con la carabina. Successi che consentirono al Gruppo Tiratori di iniziare a consolidare le basi per il futuro di questo sport.

Anche il Gruppo Judo Fiamme Gialle, oramai consolidato nella struttura, riuscì a vincere il terzo titolo italiano a squadre – da sottolineare che dal 1972 al 2004, ovvero nell’arco di trent’anni, il judo gialloverde è riuscito a conquistare sedici titoli italiani a squadra –. Nell’anno il sodalizio vinse nuovamente il “Trofeo Malatesti” ed il tricolore universitario. Fu anche l’anno dei Mondiali Universitari di Bruxelles (Belgio) durante i quali Felice Mariani conquistò la medaglia d’argento nella categoria -63 kg.

Col judo anche il karate entrò, nella Guardia di Finanza, nel novero delle discipline sportive interne al Corpo. Il Comando Generale ritenne che la disciplina meritasse di essere inserita nei programmi di insegnamento dei corsi per giovani finanzieri ed il primo istruttore fu il Maestro Maurizio Di Chiara il quale fu coadiuvato dal suo allievo Carmelo Maggiore.

Lo sci alpino gialloverde, da par suo, continuò ad avere successo soprattutto grazie alle imprese di Gustavo Thoeni il quale vinse la coppa del mondo di slalom speciale, mentre Piero Gros si aggiudicò quella di slalom gigante (Gustavo in questa gara si piazzò terzo). Da sottolineare che Piero Gros, nella stagione 1973-1974, vinse pure la Coppa del Mondo assoluta totalizzando 181 punti davanti a Gustavo Thoeni che si fermo a 165 punti – Gros fu uno dei tre italiani che, insieme a Gustavo Thoeni e successivamente ad Alberto Tomba, ad ottenere questo risultato nella stessa stagione agonistica –. In ambito mondiale, nell’edizione iridata di Saint Moritz (Svizzera), Gustavo Thoeni trionfò nello slalom gigante lasciandosi dietro, a quasi un secondo, l’austriaco Hansi Hinterseer, mentre Piero Gros salì sul gradino più basso del podio davanti a Helmuth Schmalzl, tradito nella parte finale dalla seconda manche quando sarebbe potuto tranquillamente giungere tra I primi tre. Nello slalom speciale Gustavo Thoeni offrì a tutti una vera e propria lezione di tecnica sciistica. Era rimasto l’unico e solo degli italiani in gara dopo la caduta di Piero Gros e l’uscita di pista di Erwin Stricker, che pur avendo la medaglia d’oro della combinata praticamente in tasca aveva deciso ugualmente di attaccare per dimostrare di essere il più veloce slalomista. Il suo ritardo era notevole, ma nella seconda manche Gustavo attaccò le prime porte e si proiettò verso il traguardo vincendo la seconda medaglia mondiale nella stessa edizione.

Il 1974 segna anche l’ingresso nel panorama remiero della categoria dei pesi leggeri maschili (per le donne la categoria sarà introdotta solo dal 1985) e del “quattro di coppia” che, negli anni a seguire, regalerà alle Fiamme Gialle, e all’Italia, tante soddisfazioni olimpiche. È anche l’anno dei mondiali svizzeri di Lucerna ai quali partecipò un “quattro con”, tutto Fiamme Gialle (Italo Bozzuffi, Annibale Venier, Giampaolo Tronchin, Nobile Pergamo, Siro Meli), ed un “otto fuoriscalmo” misto tra Marina Militare e Fiamme Gialle (Antonio Di Criscienzo). Entrambi gli equipaggi conclusero la propria avventura all’undicesimo posto.

È questo anche l’anno in cui il mondo sportivo mondiale pianse la scomparsa di Paavo Nurmi, mito finlandese dell’atletica leggera, vincitore di 9 ori olimpici e detentore di 36 primati mondiali.

Nell’atletica leggera gialloverde prevalsero, invece, le affermazioni individuali su quelle sociali anche se, nonostante ciò, il Gruppo Atletico Fiamme Gialle vinse nuovamente il Campionato Italiano di Società di staffette e prove multiple e riconquistò anche il titolo di Campione Italiano di Società di marcia. Tra i titoli individuali emersero quelli vinti da Giuseppe Buttari, che fu campione italiano assoluto nei 110hs, col tempo di 13.99, e di Alfonso Di Guida, Campione italiano Assoluto nei 400mi con 47.35. Ma il 1974 fu anche l’anno in cui si svolsero a Roma gli XI Campionati Europei. “Roma ‘74” ebbe momenti di alta solennità, come le udienze del Capo dello Stato, del Papa e del Presidente del Consiglio, ma notevole fu stato anche il successo tecnico: 3 primati mondiali (alto, giavellotto e 4x100 femminili) e 26 primati europei (13 maschili e 13 femminili). In questo contesto le Fiamme Gialle furono l’unica società italiana che, in occasione di una manifestazione agonistica di tale rilievo, fornì alla nazionale ben nove atleti: Franco Fava, 4° nei 3000st, Armando Zambaldo, 4° nella 20km di marcia, Giuseppe Buttari, 5° nei 110hs (Buttari era reduce dal 5° posto ottenuto agli europei indoor di Goteborg nel 60m hs con 8”01), Sandro Bellucci (atleta proveniente dalla Sezione Giovanile), 7° nella 20km di marcia, Domenico Carpentieri, 10° nella 50km marcia, Paolo Accaputo, 11° nella maratona, Alfonso di Guida, 5° in batteria nella staffetta 4x400m, Giulio Riga, 6°nella batteria dei 1500m, e Sergio Catasta, 7° in batteria dei 110hs.

Tornando a parlare di prestazioni individuali spicca anche la performance di Franco Fava (BOX 13) il quale fece man bassa di titoli e primati vincendo, a Rabat (Marocco), per la prima volta il Campionato del Mondo Militare di cross, bissando il successo nei Campionati Nazionali di campestre e confermandosi Campione Italiano nei 3000siepi e, soprattutto, migliorando per tre volte in una stagione agonistica il record italiano di questa specialità. Anche Armando Zambaldo, oltre a vincere il titolo italiano assoluto nella 20km di marcia, stabilì pure tre nuovi primati italiani nella 20, nella 15km e nell’ora di marcia su pista. Fu anche l’anno in cui, a Napoli il 16 giugno 1974, in occasione delle celebrazioni del bicentenario della Guardia di Finanza venne organizzato dal Gruppo Atletico Fiamme Gialle il “Memorial Simoni”. L’evento a carattere internazionale si svolse al San Paolo e riscorre un grande successo di pubblico per la presenza dei migliori atleti internazionali dell’epoca che garantirono anche un notevole successo tecnico.

Ultimo aggiornamento

13-09-2022 11:09

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