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È l’anno in cui il CONI istituisce la “Scuola Centrale dello Sport” presso il Foro Italico a Roma. Il Corso aveva la durata di tre anni, dopo i quali si otteneva il diploma di “Maestro dello Sport”. È anche l’anno in cui l’atletica gialloverde, con Pasquale Giannattasio, partecipò agli Europei Indoor, svoltisi a Dortmund (Germania), ed agli Europei di Budapest (Ungheria) insieme a Silvano Simeon e Nicola De Vito. Giannattasio a Budapest si piazzò ottavo nei 200m, a Dortmund fu semifinalista nei 60m, mentre Simeon e De Vito ottennero, rispettivamente, il 6° posto nel disco con la misura di 55.96 ed il 14° nella 20 chilometri di marcia col tempo di 1h37’07”6. Ma il ‘66 fu anche l’anno della vittoria per l’atletica gialloverde, da parte dell’allievo finanziere Renzo Cramerotti, del titolo di Campione Europeo junior nel giavellotto. Un risultato raggiunto ad Odessa, sul Baltico, da Cramerotti autore di una gara-capolavoro (nelle Fiamme Gialle dal luglio di quell’anno ed arruolato perché a Pisa aveva superato, per la prima volta, i 70 metri). Cramerotti si trovò ad inseguire il
giovane tedesco Abraham, che aveva tirato a 73 metri, e gli parve irraggiungibile poiché non era mai andato così lontano – ed anche perché il record italiano era ancora saldamente nelle mani del triestino Vincenzo Saiz, con 73,22 –. Ma all’ultimo lancio indovinò una superba traiettoria che fece veleggiare l’attrezzo a 73 metri e 32 centimetri. Un lancio che gli valse il titolo europeo, il primo mai vinto dall’Italia tra gli Juniores e per le Fiamme Gialle, oltre al nuovo primato italiano. Per Renzo l’hanno fortunato non era ancora finito: a fine estate, durante il meeting dell’Acquacetosa a Roma, ritoccò ancora il primato italiano juniores portandolo a 42 centimetri più in là dei 75 metri.
L’atletica gialloverde vinse pure tre titoli italiani individuali (Giannattasio, 100m, Simeon, disco, e Rossetti nel decathlon) ed i primi titoli di campione italiano di società di corsa su strada senior e assoluto (la squadra di corsa gialloverde ha nel palmares, dal 1966 al 2011, ben 12 titoli di società: 8 assoluti e 4 senior).
Negli sport nautici, la canoa prese parte, in maniera non proprio fortunata, ai mondiali elite di Berlino (Germania Orientale). Nell’occasione, infatti, C2 metri 10000 di Angelo Bedin e Costantino Castello, infatti, non andò oltre la decima posizione. Gli stessi atleti vinsero però due titoli italiani senior, mentre il canottaggio, nella ricerca della sua dimensione a Sabaudia, si dovette contentare di conquistare il tricolore junior, gli attuali under 23, col “due con” formato da Luigi Battistelli, Vincenzo Salvucci e da Lorenzo Gattuso al timone.
Negli sport invernali, il 1966 fu ancora l’anno di Franco Nones che, partecipando ai Mondiali di Oslo (Norvegia), si piazzò prima sesto nella 30km e poi vinse la medaglia di bronzo nella staffetta 4x10km insieme al finanziere Giulio Deflorian ed agli azzurri Gianfranco Stella e Franco Manfroi.
Nones partecipò anche ai mondiali militari dove vinse l’oro nel fondo e, sempre insieme a Deflorian, l’oro nella staffetta 4x10km.
Nel tiro a segno, invece, Guido Gendarmi, con la carabina libera, vinse il campionato italiano di prima classe. Il judo, grazie ai finanzieri Giorgio Gatti, 2° nella categoria massimi, e Pasquale Apruzzi, 3° in quella leggeri, si piazzò al secondo posto nella classifica dei campionati italiani di società.
Il Gruppo Motoclistico vinse il titolo italiano di società e conquistò il 7° Trofeo Internazionale di Pavia. Successi che misero in luce competenze inaspettate tra i corridori che, ad ogni gara, anche solo dimostrativa, riscuoterono sempre più successo.