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Nello sci il finanziere Luigi Pennacchio vinse il titolo italiano nel salto, mentre in campo internazionale il finanziere Antonio Ossi, durante i campionati internazionali militari, conquistò l’oro nella gara di pattuglia. Le vicende belliche erano oramai ampiamente alle spalle e l’attività agonistica riprese nuovamente vigore tantoché, durante l’anno, il Gruppo Sciatori ottenne ben ventinove vittorie in ambito nazionale ed internazionale.
Col nuovo anno l’atletica Fiamme Gialle iniziò l’opera di proselitismo rinnovando sostanzialmente anche i quadri dirigenziali. Intanto Vincenzo Leone stabilì il record italiano nei 3000 siepi, mentre Lucchese, a Bruxelles, nel lancio il disco vinse il titolo mondiale militare.
Il canottaggio Fiamme Gialle, rimasto senza la conduzione tecnica di Vittorio Catavèro, decise di trasferirsi con atleti e le imbarcazioni a Mandello del Lario, sul Lago di Como, e la preparazione tecnica fu affidata ai tecnici Flavio Ratti e Angelo Alippi della Moto Guzzi quest’ultima, all’epoca, era una delle società italiane più importanti del panorama remiero italiano. Il ’58 fu anche l’anno in cui le Fiamme Gialle conquistarono a Pallanza, sul Lago Maggiore, il titolo di campione d’Italia senior e quello junior in “quattro senza”. Catavèro però continuava ad occuparsi della canoa rimasta a Gaeta. Il tecnico partenopeo varò un K2 formato da un canottiere, Salvatore Ibba (che nel 1961 vincerà in quattro con il bronzo a Praga), e da Giovanni Mura. La coppia prese parte ai Campionati Italiani Junior e si classificò al 2° posto nella distanza dei 10000 e dei 500 metri mentre nei 1000 arrivarono terzi.