La vigilanza nel settore degli appalti pubblici
L’aggressione ai fenomeni illeciti che interessano la contrattualistica pubblica costituisce, nell’ambito della tutela della legalità della Pubblica Amministrazione, obiettivo primario della strategia d’intervento del Corpo.
Ciò è ancor più vero se si considera che la maggior parte delle risorse del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza consisteranno nell’aggiudicazione di appalti per l’esecuzione di opere pubbliche.
L’azione di vigilanza nel settore è tesa a contrastare gli interessi della criminalità e, al contempo, salvaguardare lo scopo degli investimenti pubblici, assicurando le condizioni di concorrenza necessarie a tutelare le imprese sane e rispettose delle regole e garantire l’accesso ai migliori servizi, lavori e forniture.
La Guardia di finanza, in base alle specifiche previsioni del Codice dei contratti pubblici, è direttamente coinvolta nelle attività di vigilanza anche in ausilio all’Autorità Nazionale Anticorruzione. A tale fine, il Nucleo Speciale Anticorruzione rappresenta, in sede centrale, il primo referente nelle linee di partenariato con la predetta Autorità ed è affiancato, in sede periferica, dalle Sezioni/Drappelli Anticorruzione costituiti presso i principali Nuclei di polizia economico-finanziaria.
La Guardia di finanza, in ragione delle proprie prerogative di polizia economico-finanziaria, si pone quale punto di riferimento per le Autorità giudiziarie nello svolgimento delle indagini in materia di reati contro la Pubblica Amministrazione tese a riscontrare eventuali irregolarità nelle gare d’appalto e, più in generale, nel settore della contrattualistica pubblica.
Le attività investigative, caratterizzate da elevata specializzazione e tecnicismo, consentono di intercettare pericolosi meccanismi di turbata libertà degli incanti nonché atti di vero e proprio condizionamento delle stazioni appaltanti.