Polizia Economico Finanziaria
I compiti della Guardia di Finanza sono sanciti dalla legge di ordinamento del 23 aprile 1959, n. 189 e consistono nella prevenzione, ricerca e denunzia delle evasioni e delle violazioni finanziarie, nella vigilanza sull’osservanza delle disposizioni di interesse politico-economico e nella sorveglianza in mare per fini di polizia finanziaria.
Successivamente, il decreto legislativo 19 marzo 2001, n. 68, in linea di continuità con i princìpi della citata legge di ordinamento, ha riorganizzato la missione istituzionale, attribuendo al Corpo pregnanti responsabilità operative lungo l’intero asse del crimine economico-finanziario.
La norma, in particolare, individua due comparti generali e omogenei di funzioni che, nel loro insieme, rappresentano il cuore dell’attuale missione della Guardia di Finanza.
Da un lato, i compiti di polizia finanziaria, che comportano un’azione di tutela dei bilanci pubblici nazionali e dell’Unione europea, tanto sotto il profilo delle entrate tributarie quanto sul lato della spesa pubblica.
Sull’altro versante si colloca, invece, la polizia economica, quale generale presidio e tutela degli interessi dei mercati, dei consumatori e della collettività nel suo complesso.
Il quadro dei compiti è stato, poi, aggiornato dal decreto legislativo 19 agosto 2016, n. 177 e definito in dettaglio dal decreto del Ministro dell’Interno del 15 agosto 2017, concernente la Direttiva sui comparti di specialità che, affidando al Corpo il comparto della “sicurezza del mare”, individua la Guardia di Finanza quale unica Forza di Polizia nazionale deputata a operare in ambiente marino.
A questo importante riconoscimento, si è aggiunta l’attribuzione dei compiti di contrasto negli spazi doganali al commercio illegale della flora e della fauna protetta.
Infine, la Guardia di Finanza concorre al mantenimento dell’ordine e della sicurezza pubblica e alla difesa politico-militare delle frontiere.