Chi siamo

La città di Ancona vanta un antico legame con il servizio navale della Guardia di Finanza, di tutte le marinerie di finanza esistenti nella Penisola prima dell'Unità d'Italia, infatti, la più prestigiosa fu certamente quella dello Stato Pontificio che ebbe origini lontane nel tempo: nel 1786 il Tesoriere Generale Mons. Ruffo creò la Marina di Dogana composta inizialmente di 4 feluchette battispiaggia, cui si aggiunsero, nei primi anni del secolo diciannovesimo, guardacoste e scorridore con base nei porti di Ancona e Civitavecchia.

Nel 1824 venne nominato Ispettore Comandante della Marina di Finanza il Ten. Col. Alessandro Cialdi, figura leggendaria, noto come prestigioso uomo di mare e valente studioso. Già l'anno successivo alla sua nomina portò a compimento un'eccezionale impresa: condurre un convoglio di tre navi a vapore, acquistate dallo Stato Pontificio in Inghilterra, attraverso la Manica e quindi per fiumi e canali della Francia e per il Mediterraneo, fino al Tevere.

Chi siamo

Dall'acquisizione dei piroscafi (fu poi costituita un'apposita Direzione dei Piroscafi sul Tevere) derivarono cospicui vantaggi economici. Furono, pertanto, ordinati altri piroscafi e nel 1843 giunse il Roma. Questa unità fu mobilitata nel 1848 per partecipare alla prima guerra d'Indipendenza, insieme ad altre imbarcazioni della Marina di Finanza dell'Adriatico.

La flottiglia addetta al Corpo di Operazione, posta al comando del Cialdi, si comportò valorosamente combattendo a fianco delle navi della Marina Sarda. Le unità pontificie mantennero la bandiera bianco e gialla del Servizio di Finanza, fregiandola però di una cravatta tricolore. Ad aver un ruolo di primo piano nella condotta dei combattimenti fu proprio il Piroscafo Roma: partecipò ai bombardamenti di alcuni porti veneti in mano al nemico e catturò addirittura una nave austriaca, prese parte alla difesa del porto di Ancona, violando più volte il blocco, catturando un'altra imbarcazione e costringendo, con tali sortite, il nemico ad interrompere i collegamenti tra la flotta ed il Quartier Generale. Quando fu impedito ad uscire dal porto, sbarcò nel Forte della Lanterna i propri cannonieri, che colpirono danneggiandole gravemente diverse navi austriache. Al termine delle operazioni il Cialdi e 8 membri dell'equipaggio del Roma vennero promossi per meriti di guerra.

Chi siamo

Terminate le ostilità, la Marina di Finanza continuò ad operare nel servizio d'istituto, potenziandosi ulteriormente e confermando sino all'unione di Roma all'Italia, la propria efficienza e validità.

La Stazione Navale di ancona è ubicata presso la caserma, intitolata ai Finanzieri “C. Grassi e G. Maganuco”, essa è situata nel Porto di Ancona in prossimità della banchina “N. Sauro” al n. 20/bis.

Gli ormeggi della Stazione Navale di Ancona sono ubicati nei pressi del “Mandracchio”. Edificio che sorge su di un'isola artificiale pentagonale situata all'interno del porto, destinato alla quarantena e deposito della merce.

Nei primi decenni del XVIII secolo la città di Ancona cominciò a vivere un periodo di grande sviluppo economico, Papa Clemente XII affidò l'incarico a Vanvitelli, architetto che ridisegnò completamente il porto.

Intitolazione

Chi siamo

La caserma è dedicata all’atto eroico dei finanzieri Carlo GRASSI e Giuseppe MAGANUCO  che nella notte tra i 4 ed il 5 aprile del 1918 si opposero valorosamente ad una incursione austro-ungarica che aveva l’obiettivo di annientare la stazione dei sommergibili alla sede del Porto Dorico e di impossessarsi della flottiglia dei M.A.S. a mezzo dei quali Luigi Rizzo lanciava incursioni in Adriatico.

L’azione dei nostri militari permise la cattura degli incursori.

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