Cenni storici
L'impiego degli animali nella Guardia di Finanza
La Guardia di Finanza, nell'adempimento dei propri compiti istituzionali, sia in tempo di guerra che di pace, si è avvalsa dell'ausilio di alcuni animali: cavalli, muli, dromedari e cani.
I cavalli furono i primi ad essere utilizzati, animali insostituibili e validi nello svolgimento dei controlli lungo la linea di confine, divennero dotazione dei reparti montati. Le origini storiche dei finanzieri a cavallo affondano le proprie radici alla fine del secolo XVIII. Nel 1792, all'interno della Legione Truppe Leggere, Vittorio Amedeo III - Re di Sardegna istituisce la Legione Leggera a cavallo.
Nel 1836 il Pontefice Gregorio XVI, tra le iniziative per rinforzare le Guardie di Finanza dello Stato della Chiesa, fonda il Corpo di Cavalleria di Finanza, in seguito il Reparto parteciperà attivamente nella difesa della Repubblica Romana, agli ordini di Garibaldi.
I muli furono ampiamente adoperati per il rifornimento delle brigate e dei distaccamenti dislocati in montagna e per le salmerie dei battaglioni mobilitati nel primo e nel secondo conflitto mondiale.
I dromedari furono invece "arruolati" durante l'epoca del colonialismo italiano in terra africana per il controllo dei confini od anche come mezzo di locomozione animale.
I cani sono gli unici animali attualmente impiegati dal Corpo e, grazie alle loro specifiche caratteristiche di acutezza sensoriale, agilità e coraggio vengono proficuamente impiegati in diversi settori di servizio.