Il Crest

Il disegno, di semplice fattura, rappresenta un cavallo alato bianco su sfondo azzurro.
La semplicità del soggetto racchiude però in se‟ un doppio significato: quello di natura storica e quello di natura mitologica.
Il cavallo rampante era stato scelto dagli Svevi come simbolo di Napoli perché rappresentava l‟impetuosità della città; in tempi antichi Napoli era divisa in “Sedili” anche detti “Seggi” e al “Sedile di Capuana” era presente una statua in bronzo raffigurante un cavallo rampante. Nel „200, Corradino di Svevia fallì più volte la conquista della città a causa della resistenza dei Napoletani ai quali, per ottenerne la resa, promise clemenza e privilegi. La sua ira si sfogò però su oggetti e cose, compresa la statua del “Sedile di Capuana” che fu fatta a pezzi perché Corrado la intese come raffigurazione del popolo napoletano imbizzarrito in difesa della propria indipendenza. Il cavallo rampante divenne così simbolo di battaglia e libertà, e quindi di Napoli di cui incarnava lo spirito di una città da sempre mira di invasori per la sua bellezza, importanza e posizione nel Mediterraneo.
Il passo per giungere alla rappresentazione del cavallo alato è davvero breve; esso richiama alla mente l‟immagine di Pegaso che nasce, secondo una versione del mito greco, balzando fuori dal collo della Medusa quando l‟eroe Perseo, con l‟aiuto di Hermes ed Atena, taglia la testa al mostro. Appena generato Pegaso vola sul monte Elicona e con un secco colpo di zoccolo fa scaturire una sorgente alla quale le Muse vanno per dissetarsi e nutrire la loro ispirazione, per poi volare alla volta dell'Olimpo cantando con voce melodica e sublime. Da ciò Pegaso, avendo dato vita alla sorgente ispiratrice delle Muse, diviene anche il simbolo dell'immaginazione creatrice, dell'estro poetico.
il Cavallo Alato è stato inserito in un campo azzurro. Anche questo colore è legato alla storia di Napoli. Infatti, il colore azzurro fa parte dello stemma della Casa Reale dei Borbone di Napoli. Tale colore viene assunto anche nella simbologia di Napoli durante il Regno delle Due Sicilie e dell‟intero Regno Peninsulare Napolitano.
Il motto “per aspera ad astra” ovvero, attraverso le asperità (si arriva) alle stelle, Seneca Hercules furens, atto II. Con tale frase si vuole significare che la via della virtù e della gloria è irta di difficoltà ma altresì è l‟obiettivo da raggiungere, cui tendere nel proprio quotidiano operare.
Nella corona circolare sono presenti i colori istituzionali giallo-verdi nelle campiture dell‟incisione di reparto e dell‟istituzione, e la rosa dei venti.
La rosa dei venti a 8 punte rappresenta schematicamente i punti cardinali: nord, sud, est e ovest e delle direzioni da questi determinate, diffusasi a partire dalla Repubblica di Amalfi, ai tempi delle Repubbliche Marinare.