La belle endormie
Liberi da altre incombenze istituzionali, i militari SAGF si dedicano alle esercitazioni tecniche. Tra le discipline alpinistiche invernali trova posto anche l'arrampicata su terreno misto di ghiaccio/roccia.
Sono molti gli itinerari presenti sulle Alpi, ma la conoscenza del territorio porta a svelare qualche luogo ancora non percorso, anche sopra casa, dove si pensa che tutto sia già stato fatto.
E' così, con la curiosità di vedere se sia fattibile, se meriti essere divulgato e ripetuto, che si parte per l'apertura di una nuova via. E' così che nasce un progetto in montagna.
Si fa una prima ricognizione, poi ci si carica di corde, piccozze, ramponi, chiodi da roccia, viti da ghiaccio e tantissimo altro materiale, si calzano gli sci con le pelli di foca per risalire i 1000 metri di dislivello fino al luogo prescelto, si indossa il materiale e si comincia la scalata, scoprendo, un metro per volta, un terreno vergine che regala intense emozioni agli apritori.
Scorrono le corde, i metri, le ore, si arriva in cima, ma bisogna ancora scendere in corda doppia e poi con gli sci, arrivando in paese quasi al buio, per via delle giornate più corte dell'anno.
Dopo 10 ore dalla partenza si può finalmente brindare alla nuova nata: "La belle endormie", IV/3+, M5, 250m. Crudi numeri e lettere che servono a catalogare un'avventura pronta ad essere vissuta da altri alpinisti.