Intervento di soccorso al massiccio del Gran Paradiso
Alle ore 10.00 il telefono della caserma squillava, il piantone rispondeva al telefono e riceveva la richiesta dalla Protezione Civile della Valle d’Aosta di organizzare una squadra di soccorso per intervenire in aiuto a due alpinisti colti dalla bufera e dal forte vento sulla parete nord del Gran Paradiso, a quota ca 3400 mt.
La squadra di soccorso composta da tre finanzieri, dall’app.sc. Galante Fabio, dall’app. Musichini Marco e dal fin. Perruchon Laurent, si recava con il materiale necessario in Valsavarenche, dove al parcheggio, all’inizio del sentiero che porta al rifugio Chabod, li attendevano quattro guide alpine valdostane per proseguire insieme verso la località dove si trovavano i due alpinisti. Durante il cammino e con l’aumentare del dislivello, le condizioni della montagna diventavano sempre più critiche, la nevicata in atto con la scarsa visibilità e il forte vento rendevano più impegnativa la salita dei soccorritori.
Durante l’impegantiva salita, per radio ricetrasmittente veniva comunicato di un’altra situazione di emergenza, che proveniva da una vallata non molto distante dalla località dove era diretta la squadra. Ricevuta questa ulteriore notizia si decideva di dividere la squadra in due gruppi per dare aiuto anche all’ulteriore richiesta di soccorso.
Proseguivano prima a piedi poi a mezzo sci, la salita verso il ghiacciaio. Arrivati finalmente al rifugio Chabod chieste informazioni ai gestori per la giusta localizzazione dei due alpinisti in difficoltà, e tramite l’ausilio del gps e la conoscenza del luogo si proseguiva in cordata visto il pericolo dei numerosi crepacci nella zona e della difficoltà nell’individuazione degli stessi.
Raggiunti i due alpinisti, la pattuglia individuava solo uno dei due, in quanto il suo compagno di cordata era caduto in un creapaccio. Una volta raggiunti, la squadra lo tirava fuori dal crepaccio, con non poche difficoltà. L’alpinista affaticato e scioccato, presentava anche un principio di congelamento agli arti. Il malcapitato veniva imbarellato e trasportato al rifugio Chabod insieme al compagno di cordata, che anch’esso presentava gli stessi sintomi alle dita delle mani.
Dopo poco raggiungeva il rifugio anche l’altra squadra che aveva trovato gli altri due alpinisti di cui uno sentiva laceranti dolori all’addome causati da una rovinosa caduta. Giunti al riparo nel rifugio con l’aiuto di un medico del 118 Valle d’Aosta, sentito telefonicamente ed al quale veniva illustrata la situazione sanitaria si procedeva ad effettuare le cure necessarie.