Cronaca di una giornata di soccorso
Ore 7.00: alle prime luci dell'alba comincia il turno. Si accende la radio, si fa l'inventario del materiale, si controlla il cane, si ripassano le manovre di soccorso, si monta e rismonta la barella per verificare che tutto sia in ordine.
Ore 13.00: ci si prepara un piatto di pasta, ci si siede a tavola, si addenta la prima forchettata e suona il telefono. Il Centro Unico di Soccorso di Aosta allerta circa un probabile soccorso per un incidente sul Breithorn. Cominciano i preparativi per l'intervento. Materiale indossato, telefonate fatte, radio in ascolto. Squilla nuovamente il telefono e si ha la conferma dell'intervento.
Ore 14.00: l'elicottero imbarca il finanziere che collaborerà con l'equipaggio del Soccorso Alpino Valdostano e che sbrigherà poi le proprie competenze di P.G. (Polizia Giudiziaria).
Ore 15.00: il ferito è a Berna, trasportato dagli svizzeri, il deceduto è ad Aosta con il finanziere. L'elicottero tace nuovamente in aeroporto, le pompe funebri accompagnano salma e militare in camera mortuaria. Altre telefonate. Arriva il medico legale per la visita necroscopica, si compilano gli atti, si attende un famigliare per il riconoscimento del corpo, requisito necessario affinché venga disposto il nulla osta per il trasferimento della salma presso la propria residenza e per la sepoltura.
Ore 19.00: si rientra in caserma, si compilano gli ultimi atti per chiudere il fascicolo che andrà trasmesso presso la Procura della Repubblica, si spegne la radio e si torna a casa.
Nel mezzo di queste poche righe tante sfumature, tanti attimi intensi, tante piccole cose che fanno costantemente accrescere il bagaglio personale del soccorritore.