Monitoraggio fiscale ai diportisti
Nell’ambito della programmata attività di polizia economico e finanziaria del dispositivo navale, durante la trascorsa stagione estiva, la Stazione Navale di Palermo ha disposto un piano di controlli nei confronti delle imbarcazioni leisure presenti nei porti del litorale palermitano.
L’attività di servizio, preceduta dal censimento delle imbarcazioni ormeggiate nei porti turistici più importanti della provincia e dall’analisi dei dati acquisiti durante la diuturna attività di sorveglianza per il contrasto ai traffici illeciti esercitata in mare, ha permesso ai finanzieri di constatare il mancato rispetto degli obblighi di dichiarazione in capo a dodici soggetti fiscalmente residenti in Italia, proprietari di imbarcazioni da diporto battenti bandiera di paesi stranieri. Per questi ultimi, infatti, la legge prevede l’obbligo di comunicare al fisco con la dichiarazione annuale dei redditi tale speciale circostanza riferita ai beni posseduti all’estero, come gli immobili, gli oggetti preziosi, gli aeromobili, le opere d’arte ed infine le imbarcazioni da diporto, proprio al fine di meglio apprezzare la reale capacità contributiva del dichiarante e ricavarne informazioni ed elementi utili a sostenere l’adeguatezza o meno dei redditi dichiarati rispetto alla propria situazione patrimoniale.
Per tutte le ipotesi di omessa dichiarazione riscontrate, le sanzioni previste sono stimate per un valore complessivo pari a circa 120.000, a fronte di un valore dei beni non dichiarati, per più annualità, quantificato dai finanzieri in circa 4 milioni di euro per le 12 barche immatricolate all’estero da cittadini residenti e taciute all’erario.